lunedì 31 agosto 2009
domenica 30 agosto 2009
Arrivederci...

sabato 29 agosto 2009
UN COMMENTO SUI LAVORI SINODALI
è più chiara
della politica
Paolo Naso*
28/08/2009
Preghiera
venerdì 28 agosto 2009
LA RICERCA DEL REGNO DI DIO E LA SUA GIUSTIZIA
NOTIZIE DALLA SINODO
TORRE PELLICE
giovedì 27 agosto 2009
Corso di specializzazione per ANIMATORE LUDICO
a Firenze dal 16 ottobre 2009 al 13 febbraio 2010
GIOCO, RELAZIONE, CULTURA, SPAZIO, MATERIALI, INVENZIONI, FANTASIA, RUOLO
Sede KALEIDOS, Via dei Serragli 49
Costo: 450 euro + IVA (20%)
Spedire la scheda di iscrizione (scaricabile da www.kaleidosforma.it) unitamenall'attestazione di pagamento a: KALEIDOS via Serragli 49, 50124 Firenze o via mail: info@kaleidosforma.it o via fax 0554640060
Per informazioni: tel. 055213574 orario 9 - 13 / 15 - 18
PER SISTEMAZIONI ALLOGGIATIVE SONO PREVISTE FACILITAZIONI PRESSO:
FORESTERIA VALDESE di Firenze Via Serragli 49
tel 055212576 Fax 055280274
La Foresteria si trova nello stesso stabile dell'Agenzia Formativa, 15 minuti a piedi dalla Stazione FS di Santa Maria Novella.
Il programma del corso è consultabile sul sito internet www.kaleidosforma.it
mercoledì 26 agosto 2009
martedì 25 agosto 2009
SINODO VALDESE: SOLIDARIETA' CON GLI IMMIGRATI

SOLIDARIETA' CON GLI IMMIGRATI
SOLIDARIETA' PER I NOSTRI FRATELLI E SORELLE IMMIGRATI

Il monito dei pastori valdesi:
«Con queste politiche si allontana
il processo d'integrazione»
TORRE PELLICE (TORINO)
PER “DARE UN FUTURO AL SERVIZIO CIVILE”
Mobilitazione per difendere e rilanciare il Servizio Civile Nazionale
APPELLO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ON. SILVIO BERLUSCONI
Per leggere il testo completo e aderire alla campagna: http://www.firmiamo.it/scn
"Il Servizio Civile Nazionale è un bene del Paese": inizia così la Campagna di mobilitazione promossa dalla Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, in collaborazione con il Forum del Terzo Settore, l'Associazione ONG Italiane, l'ARCI, l'Arciragazzi, Legambiente, l'Uisp, e l'Auser in difesa e rilancio del Servizio Civile Nazionale
Il Servizio Civile Nazionale, su base volontaria, dopo il successo iniziale, da qualche anno è entrato in crisi per la sovrapposizione di finalità e modalità di attuazione fra di loro contraddittorie, generando confusione fra i giovani, le organizzazioni, le istituzioni. I tagli alle risorse economiche decisi dal Governo per il triennio 2009-2011 ne mettono in crisi anche l'operatività. Nel 2009 su 100.000 posti richiesti solo 25.000 sono stati finanziati, il numero più basso dal 2003.
Vogliamo che si dia un futuro al Servizio Civile Nazionale. Che sia volontario, rivolto a tutti i giovani cittadini che vivono stabilmente nel nostro Paese o che da altri Paesi vogliono partecipare, che metta al centro la crescita dei valori e delle capacità dei giovani, facendo le organizzazioni strumento di questa strategia educativa, attraverso concreti progetti di efficace intervento sociale, che abbia come finalità l'adempimento da parte dei giovani del diritto/dovere di promuovere la pace e di partecipare consapevolmente alla vita pubblica, facendo della cittadinanza un'esperienza effettiva.
E' essenziale che lo Stato - questo l'appello che le organizzazioni rivolgono al Presidente del Consiglio dei Ministri - si impegni concretamente attraverso:
- il sollecito invio al Parlamento di una proposta che avvii la necessaria riforma della legislazione in vigo
- lo stanziamento per il 2009 di un finanziamento straordinario che permetta l'avvio di altri 10.000 giovani oltre i 25.000 già programmati e la stabilizzazione, dal 2010, del numero di giovani in SCN pari ad almeno 40.000 unità.
Il nostro invito è duplice: le associazioni ad aderire, i cittadini a firmare e fare firmare.
Alla Cnesc aderiscono: Acli, Aism, Anpas, Anspi, Arci Servizio Civile, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Avis nazionale, Caritas Italiana, Cenasca-Cisl, Cesc, Cnca, Confederazione Nazionale Misericordie d'Italia, Cong.P.S.D.P.Ist.don Calabria, Diaconia Valdese, Federazione SCS/CNOS - Salesiani per il Sociale, Italia Nostra, Federsolidarietà / CCI , Focsiv, Legacoop, Unpli, WWF
domenica 23 agosto 2009
LA SINODO 2009: SERMONE PER IL CULTO DI APERTURA

SINODO 2009
Il testo della predicazione del past. Daniele Garrone
PER UNA CHIESA DIVERSA
Ministero: perché, come, cosa, chi?
Un’immagine che ritorna:
quella di una tavola rotonda.
Sarà necessario segare e segare ancora
per fare una tavola rotonda,
ridefinire, ridisegnare.
Trasformare una chiesa stretta e lunga
può essere doloroso,
sia per le persone che per le tavole.
Ma così era la croce,
tavola di dolore.
Questa vuol dire: dare. Questa significa: dire sì.
E’ da questa morte che nasce la vita,
è da questa morte che viene la risurrezione,
la ricerca continua di una chiesa dalla tavola rotonda.
Ma come sarebbe una Chiesa dalla tavola rotonda?
Non più troni,
perché ci sarebbe un solo re,
colui che ha lavato i piedi
dei commensali seduti a tavola.
Lui ha guarito i cuori,
ha dato la pace che disturba.
Qualcuno fra noi
ha perso l’orma dei suoi passi.
Ma il tempo, come le tavole,
cambia, si riaggiusta.
Che succederà ai ministri dritti e impettiti
confrontati con il popolo della tavola rotonda,
loro che hanno messo tanto tempo
per risalire verso l’alto della tavola,
( come ci si arrampica su una scala ),
per poi scoprire all’improvviso
che la tavola è diventata rotonda?
Sarà necessario che l’amore li arrotondi,
affinché non siano più da parte ma una parte
chiamata ad unirsi alle altre parti.
Perché Dio ha chiamato un solo popolo,
e non noi e gli altri.
Non si può formare un cerchio
con noi e gli altri,
perché una tavola rotonda non ha lati.
E tutti sono invitati a partecipare
alla festa, nella sua totalità.
Me né gli auguri né il nostro desiderio
ci aiuteranno a raggiungere lo scopo:
sarà necessario morire e risuscitare ogni giorno
( e segare e segare ancora ).
Un tempo abbiamo costruito
le nostre chiese strette e lunghe,
per farle diventare simili alla croce.
Ma perché questa immagine della croce,
se le nostre vite non ne sono conformi?
Alla tavola rotonda
non c’è il posto d’onore,
non c’è né il primo né l’ultimo,
né chi è ben messo né chi è sacrificato.
Alla tavola rotonda
si è con,
si è parte,
si è insieme e si è uno.
Alla tavola rotonda,
c’è posto per lo Spirito
e per i talenti,
e per la pace che disturba, quella data a tutti.
Siamo chiamati ad essere una Chiesa, un popolo.
Se Dio ci chiama, dobbiamo ubbidire,
innocenti come le colombe,
astuti come i serpenti,
sempre alla ricerca del cammino
che è là, davanti a noi,
quello di Dio, non il nostro.
Amen!
Preghiera di un missionario degli Appalaches.
tratto da:
Comitato Italiano per la CEVAA,
Quando è giorno?, raccolta di testi di fede,
traduzione di Renato Coïsson,
Torre Pellice 1988, Trieste 1994,
stampato ma non pubblicato,
pp. 144-146.
sabato 22 agosto 2009
LA SINODO 2009 INIZIA
venerdì 21 agosto 2009
GNAM e SLURP: LA BUONA CUCINA
Fonte: il Resto del Carlino,
giovedì 20 agosto 2009
SINODO 2009: DUE NUOVI PASTORI

DUE NUOVI PASTORI
| |
I candidati al ministero pastorale STEFANO D'AMORE |

Ho 31 anni, ho studiato alla Facoltà valdese di Roma e all’Isedet di Buenos Aires. Dal 1° luglio 2007 sono stato destinato alla chiesa valdese di Torino per svolgere il periodo di prova. Ricordo ancora molto bene quando a otto anni mi diressi verso il pastore che curava la comunità di Pinerolo nella quale sono cresciuto, per domandargli perché nella Genesi ci fosse scritto che Dio aveva creato il mondo e l’essere umano, visto che a scuola mi insegnavano la teoria del big bang e il fatto che tutti noi discendiamo dalla scimmia. L’aver accolto da parte sua quel mio dubbio come una cosa seria e l’aver tentato di fornirmi una chiave interpretativa adatta alla mia età, mostrano bene la prima cosa che vorrei sottolineare. La Chiesa valdese rappresenta per me uno spazio privilegiato nel quale è stato possibile dubitare, e proprio per questo permettersi di avere il tempo per rendersi conto delle cose, provare a comprenderle e crederle. Uno spazio nel quale il primo messaggio che ricevi non è il confine entro cui ti è concesso muovere i passi, ma il fatto che sei amato da Dio. L’accoglienza del dubbio all’interno del percorso di fede significa poi apertura al dialogo – che vuol dire accortezza e lentezza nel giudizio – ma significa anche scegliere di dubitare, di assumere e sviluppare un pensiero critico nei confronti di ciò che mi sta attorno. Credo profondamente che Dio desideri intervenire nella storia di soggetti pensanti piuttosto che di automi stanchi o incapaci di riflettere e credo che questo sia un aspetto da non dimenticare anche nell’ambito della formazione delle generazioni più giovani. Da Agape ai gruppi giovanili, dalla comunità locale alla Facoltà, ho incontrato e lavorato in luoghi che mi hanno chiesto di lasciarmi mettere in discussione: da Dio innanzitutto, dal testo biblico, dall’altra che incontro, dall’altro che non posso incontrare. La Fgei ha avuto una parte fondamentale in questo mio percorso, per essere stato uno dei principali soggetti che hanno suscitato e accompagnato la mia vocazione. Grazie a essa e a realtà come quelle dei centri giovanili e della Cevaa, ho incontrato sorelle e fratelli che mi hanno testimoniato la passione per Dio e il servizio del prossimo, aiutandomi a dare forma all’immagine del ministero pastorale che sento più vicina. È molto forte in me, inoltre, la convinzione che una Chiesa per essere tale deve essere diaconia. Questa dimensione, intesa come segno visibile e concreto che anticipa e annuncia la venuta del Regno, non può mancare nella vita di una comunità che si confessa credente: è essenziale per poter essere chiese responsabili, aperte alla costruzione di relazioni e dinamiche alternative, pronte ad affermare la dignità dove solitamente si sostiene l’esclusione, capaci di difendere i diritti dei poveri e aiutare le più deboli a rialzarsi. Non posso dimenticare un versetto di Isaia che dice «Io, il Signore, sono il primo; io sarò con gli ultimi». Sarei felice di poter proseguire il mio servizio in questa piccola Chiesa attraverso la predicazione dell’Evangelo, la cura pastorale e l’impegno nella vita comunitaria, vivendo il ruolo pastorale come un’opportunità: per annunciare l’Amore di Dio, per prendersi il tempo di incontrare le persone nelle fragilità come negli entusiasmi, per riconoscere e valorizzare i doni altrui. Perché essa possa confermarsi – come recita un atto sinodale dell’ultima sessione rioplatense – «una Chiesa in cui viene voglia di stare». Prego Dio di non farmi mancare sostegno e speranza e di concedermi di svolgere il ministero pastorale al servizio di una Chiesa che, affondando le proprie radici nella sequela di Gesù, mi auguro continui ad accettare la sfida del cambiamento senza esserne impaurita.
| |||

Vocazione è realtà che sfugge alle nude parole, mistero che si ritrae di fronte a ogni tentativo di confinarlo nell’angusto spazio della definizione e che soltanto si consegna all’apertura del racconto. Vocazione, difatti, è figlia del cammino: percorso costellato di dubbi e di ripensamenti, di incontri e di ridefinizioni. La mia fede, e con essa la mia decisione di abbracciare il ministero pastorale quale sentiero lungo il quale darle corpo, hanno scoperto motivazioni di volta in volta differenti, figlie di una relazione con Dio in costante trasformazione. Luogo di questa relazione sono state le esperienze dentro le quali Dio ha permesso che lo scorgessi: incontri con storie di donne e di uomini nelle cui maglie Dio rimane impigliato, lasciando come una traccia impercettibile eppure evidente del suo passaggio. Così, attraverso la complessità e la contraddittorietà delle vicende umane, Dio si è fatto strada in me e mi è venuto incontro, rivelandosi come il Dio dal volto umano, il Dio che attraverso le donne e gli uomini ha inteso e intende restituirmi alla mia umanità. E questo, per me, è stato e continua a essere anche il senso di quelle Scritture nelle quali Dio ha lasciato impressa come un’orma, che poi si scava nel cuore di chi le ascolta: un invito costante a divenire, ogni giorno, più umano. In tale tentativo sempre incompiuto, due sono stati i luoghi dell’esercizio e dell’apprendimento. Le comunità, anzitutto: quella valdese di Torino, in seno alla quale ho imparato a muovere i primi, timidi passi; quella cristiana di base di Pinerolo, che mi ha insegnato la difficile bellezza della libertà e il coraggio del dissenso; quella valdese di Felonica Po e quella battista di Ferrara, che mi hanno «svezzato» pastoralmente; quelle valdesi di Trapani e Marsala, che mi hanno donato la gioia e l’entusiasmo di un ministero «di frontiera». A tutte sono debitore di una tessera del variopinto mosaico della mia fede itinerante, del dono di un orizzonte più ampio e di uno sguardo più attento. Ancor prima e ancor più, però, sono stati i poveri a costituire il luogo della mia umanizzazione e, quindi, di una più profonda comprensione dell’evangelo: essi, infatti, ne sono i destinatari, coloro alla cui realtà siamo chiamate e chiamati ad accostarci e dalla cui realtà soltanto possiamo essere interrogati, provocati, trasformati. I poveri costituiscono il luogo privilegiato dell’esperienza di fede come esperienza pienamente umana; ma rappresentano, anche, la possibilità della conversione personale e comunitaria a quel Dio che nelle Scritture ne prende le difese in maniera incondizionata e che ci chiama a fare la stessa cosa perché possiamo dirci davvero figlie e figli suoi. E dovrebbero anche essere, i poveri, luogo nevralgico e imprescindibile di una riflessione teologica che prenda le mosse da quella realtà che il messaggio evangelico ci chiama ad assumere per poterla poi trasformare. Senza questa coscienza e questa prassi, credo, il mio ministero e la mia stessa fede sarebbero vani. Tratto da Riforma del 21 agosto 2009 si veda anche il sito: www.chiesavaldese.org |
mercoledì 19 agosto 2009
PAROLE DI VITA n. 4/2009

Rivista Bimestrale dell’Associazione Biblica Italiana (A.B.I.)
Edizioni Messaggero Padova
www.paroledivita.it
Bimestrale dell’Associazione Biblica Italiana (A.B.I.)
ANNO LIV
N. 4
Giugno - Luglio 2009
L’affluire di popoli al monte del Signore
Un dominatore uscirà da Betlemme
Il culto autentico
Introduzione al libro di Naum
Naum e la violenza nella Bibbia
Israele e le nazioni:
un tema ancora attuale?
Scheda biblica
Che cos’è la tradizione
Contro la logica della violenza
«Città vecchia» di Umberto Saba
Apostolato biblico
martedì 18 agosto 2009
GNAM e SLURP: LA BUONA CUCINA
(ricette tratte da:
lunedì 17 agosto 2009
domenica 16 agosto 2009
DOMENICA DI ISRAELE
sabato 15 agosto 2009
"LA LAICITA' NON E' NICHILISMO E NON E' UN'IDEA ILLUMINISTA"
giovedì 13 agosto 2009
lefrançais @ zones
Centro culturale "Dogana reale" di Bobbio Pellice ore 21
lefrançais @ zones
mercoledì 12 agosto 2009
TEMPO DI FESTA TEMPO DI MUSICA TEMPO DI RIFLESSIONE

«Una festa disciplinata». Storia della festa valdese del 15 agosto