Tra lotta all’Aids e epidemia di colera
È ormai nota a tutti la tragica epidemia di colera nello Zimbabwe a stretto confine con il Sud Africa. Il numero di vittime del colera che quotidianamente attraversano la frontiera ed entrano in Sud Africa in cerca di rifugio, cibo, cure mediche e acqua è attualmente difficile da calcolare. Fino a una quindicina di giorni fa i dati ufficiali riportavano di oltre duemila persone che erano state accolte nei servizi sanitari ed erano state assistite almeno per la reidratazione. Il governo ha posto al confine con lo Zimbabwe gruppi di pronta assistenza composti da medici, epidemiologi e infermieri; 5 centri di cura accolgono i colpiti già gravi
Febe Cavazzutti Rossi
È ormai nota a tutti la tragica epidemia di colera nello Zimbabwe a stretto confine con il Sud Africa. Il numero di vittime del colera che quotidianamente attraversano la frontiera ed entrano in Sud Africa in cerca di rifugio, cibo, cure mediche e acqua è attualmente difficile da calcolare. Fino a una quindicina di giorni fa i dati ufficiali riportavano di oltre duemila persone che erano state accolte nei servizi sanitari ed erano state assistite almeno per la reidratazione. Il governo ha posto al confine con lo Zimbabwe gruppi di pronta assistenza composti da medici, epidemiologi e infermieri; 5 centri di cura accolgono i colpiti già gravi.
Assai più difficile è monitorare l’impressionante numero di profughi privi di tutto, che vagano qua e là nelle baraccopoli. Già prima di questa terribile crisi il Sud Africa contava circa sette milioni di immigrati irregolari, tutti comunque accolti nel servizio sanitario nazionale che ora è praticamente al collasso. La politica governativa è di prestare le prime cure sanitarie e poi rimandare i profughi al loro paese. La conseguenza è che i disgraziati scampati al colera nel loro paese si raggruppano e si barricano in luoghi fuori da ogni controllo nel terrore di essere ricacciati verso morte sicura. Fra quelli che in qualche modo si sistemano anche nelle baraccopoli di Pietermaritzburg, ci sono nuovi portatoti di Hiv/Aids.
Dure conseguenze di questa situazione ricadono anche sul nostro Progetto metodista di cura e lotta all’Aids, che si trova ora nella impotenza di includere altri ammalati nel numero degli assistiti benché sia ormai bene organizzato e attrezzato per farlo, semplicemente per la esiguità dei fondi. Ciò nonostante, alla fine di gennaio il servizio aveva visitato tutti gli ammalati nelle zone di Edendale, Imbali, Sobantu, Sinathging, Machibisa & Pmb City. 55 famiglie di colpiti dal morbo hanno ricevuto i soli pacchi di cibo sufficiente per un mese, vestiario, coperte e farmaci. I volontari visitano gli ammalati quotidianamente e li soccorrono nelle loro necessità: li lavano, distribuiscono le medicine per la giornata, tagliano i capelli e la barba, puliscono il locale dove vivono, fanno il bucato, se sono allettati li spingono a fare un poco di moto e non lasciarsi andare, li aiutano a mangiare. Le infermiere controllano le cure su base settimanale e il medico interviene quando la condizione del paziente lo richiede. Il pastore Jacob presiede l’organizzazione del servizio, provvede al reperimento dei medicinali e del cibo, visita i pazienti prestando un servizio di consiglio e di sostegno spirituale, e si occupa dei bambini che restano orfani e/o sono a loro volta ammalati.
La Scuola Merryland
La nostra scuola ha ripreso le attività dopo il riposo estivo il 19 gennaio scorso. Tali e tante sono le richieste e le necessità che non si ha avuto cuore di mantenersi entro i 110/120 piccoli alunni. Quest’anno sono 135: 64 nuovi con 71 degli anni precedenti. 60 sono i bambini che hanno lasciato la scuola nel 2008 perché ormai bene avviati e inseriti nel sistema scolastico pubblico. Per i nuovi entrati sono richiesti una serie di atti pubblici affinché i bambini siano registrati nel sistema scolastico secondo le leggi governative e rientrino nel Dipartimento della previdenza sociale. Ognuno riceve una visita medica e un certificato medico sul proprio stato di salute con il controllo delle vaccinazioni già fatte o da fare. Quest’anno le insegnanti sono tutte nuove: hanno riorganizzato i programmi e le tecniche pedagogiche con materiale aggiuntivo che è venuto dal ministero dell’Istruzione della Repubblica del Sud Africa. Ogni bambino viene rifornito di tutto quanto gli serve per disegnare, scrivere e imparare a leggere e far di conto.
Quest’anno ci sono tanti bambini di tre anni ed è stato necessario assumere un’altra maestra assistente per prendersi cura di questi più piccolini. La scuola apre alle sei e mezza del mattino e chiude fra le cinque e le sei di sera. I bimbi ricevono la colazione, un pasto, merende di frutta e bevande a metà mattina e al pomeriggio, secondo i criteri di una dieta bilanciata.
Dal 1977, attraverso i tempi più duri, Merryland è un ambito interamente inter-razziale e inter-religioso ed è considerata esemplare per la sua conduzione e per i risultati scolastici che ottiene; quasi ogni anno riceve riconoscimenti pubblici a livello regionale. Ne possono essere fieri anche le chiese valdesi e metodiste che contribuiscono con una offerta dall’8%° e tutti i donatori che con fedeltà e generosità danno il loro prezioso e insostituibile sostegno.
Per le offerte: Febe Cavazzutti
c. c. postale n. 13276357
c. c. b. 00000117338 Banca Etica
Padova IT72 X050 1812
1010 0000 0117 338
tratto dal settimanale: Riforma,
Anno XVII - numero 7 - 20 febbraio 2009.
www.riforma.it
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