venerdì 13 febbraio 2015

Predicazione di domenica 8 febbraio su Ebrei 4,7.12-13 a cura di Armano Casarella

Dio stabilisce di nuovo un giorno - oggi - dicendo per mezzo di Davide, dopo tanto tempo: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori!».
Infatti la Parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore. E non v'è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo render conto”.


Il testo ci presenta due fondamenti che danno corpo alla predicazione dell’autore della lettera agli ebrei: un giorno nuovo e la Parola di Dio e notate come questi elementi siano presentati al singolare; un giorno ed una parola a differenza dei nostri giorni e delle nostre parole.
Ci sono giorni e giorni nella vita, vita che è fatta di giorni: giorni che si alternano nella loro diversità, felici o tristi, giorni proficui o giorni persi.
Ci sono parole e parole che noi spendiamo nel susseguirsi dei giorni di questa vita: ci sono parole dette e parole che avremmo fatto meglio a non dire, fiumi di parole che non sono servite a nulla e silenzi che sono valsi più di mille parole, parole che hanno salvato e parole che hanno perduto, parole che avremmo dovuto pronunziare ma che sono state strozzate dalla codardia e parole invece pronunziate per ostentare coraggio e fermezza ma che sarebbe stato meglio fossero rimaste soffocate nella gola.
Ci sono giorni che si condensano e che ricordiamo in attimi che imprimono una particolarità memorabile ad una giornata e giorni invece scanditi solamente dal ciclico ed inarrestabile sorgere del sole e della luna. Anche il sole sorge, poi tramonta, e si affretta verso il luogo da cui sorgerà di nuovo. Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri. Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non si riempie; al luogo dove i fiumi si dirigono, continuano a dirigersi sempre (Eccl.1:5-7).
Giorni che passano, giorni che si maledicono, giorni nei quali ringraziamo Dio di esistere.
Ma rimane vera l’amara conclusione dell’Ecclesiaste, si erge solido ed irresistibile il disincanto, e lottarvi è come lottare contro il vento; si ripropone nel corso dei giorni di tutte le vite il triste passaggio dall’illusione della speranza alla disillusione dell’età adulta. Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non si riempie: come i fiumi i giorni corrono ma non riempiono la vita, destinati ad una foce, ad un termine ma senza osservare realizzata la pienezza, fino a che un ultimo giorno prosciugherà le tue acque e smetterai di correre ed altre acque riempiranno quei solchi ed al luogo dove i fiumi si dirigono, continuano a dirigersi sempre ed il mare continuerà a non riempirsi e ai tuoi giorni si sostituiranno giorni altrui, la vita come il mare resterà incompresa ed un giorno, lieto o triste, rimarrà alla fine soltanto un giorno.
Questa condizione miserrima è ben conosciuta dalle scritture che addirittura vi dedicano un intero libro: la bibbia è un libro scritto per l’uomo e penetra le profondità dell’uomo, non le nasconde, non le oscura, non finge per garantirci se nondimeno un quieto scorrere dei nostri giorni, i fiumi scorrono verso il mare ma vi debbono scorrere inquieti, tumultuosi, gonfi di domande e di ricerca di senso perché solo Dio li acquieterà e ne garantirà il significato; ed il messaggio su Dio che questo libro contiene è un messaggio indirizzato all’uomo, al suo mal di vivere, all’incompiutezza, all’assenza di valore della sua vita senza Dio.
Tra le tante parole, risuona in queste pagine una Parola che lo Spirito di Dio rende vivente ed efficace per te. Quella parola che supera i confini ed i limiti della parola parlata e scritta, la Parola di Dio rivolta ai più profondi nascondigli del tuo cuore, quella parola non confinabile in nessun discorso ed imprigionata in nessun testo, quella Parola che è rivelazione diretta, parola profetica, voce stessa di Dio affilata più di qualunque spada terrestre, quella spada che squarcia dall’alto in basso la tenda che separa il cielo dalla terra, dove eri solito nasconderti, attardarti dietro le quinte del dramma della storia di Dio con gli uomini. Dietro quella tenda eri intento a scrivere un finale diverso a questo copione pur rendendoti conto che il mare non si riempiva, ma interviene quella parola che giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore, svela ogni vita umana e la mette a nudo davanti agli occhi suoi. E non vi è nessuna creatura, di fronte a questa parola che possa nascondersi davanti a lui.
Una spada così affilata da separare il tuo animo dal tuo spirito, a dividere cioè quello che veramente conta, quello che veramente è, da quello che appare. Trasforma l’apparenza in vita, perché è parola vivente, il mare sembra che non si riempia, questo è quello che appare, Dio ti dice con la sua parola che sarai condotto invece verso il suo riposo, quando ti condurrà alle sorgenti delle acque della vita e asciugherà ogni lacrima dagli occhi tuoi. Tutta la creazione e tutto il tempo sono finalizzati ai tempi di Dio, nel contempo ci sono croci da portare ma il figlio ha trionfato e noi trionferemo un dì. Quelli che ascoltano questa Parola pregustano già da ora, in mezzo al dramma della redenzione, la pace ed il riposo di Dio. Questo copione di Dio, devi viverlo ed attuarlo fino in fondo nella tua vita di credente, quando? Ma naturalmente da OGGI! Dio stabilisce di nuovo un giorno - oggi - «Oggi, se udite la sua voce, la sua Parola, non indurite i vostri cuori!
Iddio prende un giorno qualsiasi e ne fa un oggi davanti a Lui, prende un giorno ordinario che scorre come il fiume della quotidianità e ne fa un oggi: un tempo di decisione, un tempo di crisi, un tempo di fede, un tempo dove ammorbidire i nostri cuori e conoscere la realtà del Dio della Vita, un giorno dove incontrarlo proprio lì, sulla via di Emmaus, nel tempo della disillusione e della sconfitta, nel tempo dell’assenza di speranza dove la morte sembra abbia trionfato e riconoscerlo invece proprio lì più risorto e più vivo che mai!
La parola di Dio, vivente ed efficace afferra la routine, il ciclo inarrestabile della vita e ne fa teatro della sua gloria, Cristo si rende evento di una vita risostanziata di senso, riempita di pienezza: i fiumi continueranno a scorrere verso il mare ma il mare si riempie anzi è già pieno in Cristo Gesù!
La parola di Dio vivente ed efficace rinnova e ripristina oggi la fiducia. Prende gente impaurita e ne fa ministri dell’Iddio Altissimo, prende dei peccatori ribelli al piano di Dio, intenti a scrivere una storia diversa e ne fa dei santi. Quando ne fa dei santi? OGGI! L’urgenza dell’oggi, l’oggi che ci interpella per mezzo della Parola di Dio, che è il Cristo il quale per mezzo dello Spirito Santo sa come rendere affilata quella spada e scoprirci definitivamente agli occhi di Dio. Come ne fa dei santi?
Scriveva Karl Barth: “Siamo santi nella misura in cui partecipiamo alla santità di Gesù Cristo”. Maggiore sarà la tua comunione col Cristo, maggiore sarà la santità della tua vita.
Valuta tu dunque la portata della tua comunione col Signore: è piccola? Piccola sarà la tua santità davanti a Dio. È grande? Beato sei tu fratello! Beata te o sorella! Grande è la tua santità agli occhi del Signore! Ed è agli occhi suoi che dovremo rendere conto.
E …voi? Voi siete già puri - dice il Signore - a motivo della parola che vi ho annunziata.
Dimorate in me, e io dimorerò in voi.
Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore. 

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