martedì 30 giugno 2009

Vacanze Bestiali

Servizio Civile: i nuovi Bandi 2009 - 34 posti con la CSD Diaconia Valdese

E' stato pubblicato il 26 giugno 2009 l'avviso relativo ai Bandi 2009 dell'UNSC e delle Regioni e Province autonome, per la selezione di 27.145 volontari da impiegare in progetti di servizio civile in Italia e all'estero - Data di scadenza: 27 luglio 2009 - ore 14.00.

I progetti presentati dalla Diaconia Valdese e inclusi nel presente Bando sono 6 per complessivi 34 posti distribuiti fra Piemonte, Toscana, Campania e Sicilia. L'avvio al servizio è previsto per l'autunno 2009.

informazioni Qui

lunedì 29 giugno 2009

DOMENICA 5 LUGLIO A PIEDICAVALLO: IL PROGRAMMA

FRATELLO MICIO



Abbandoni estivi, a rischio
70mila gatti domestici


ROMA
Sono 70mila i gatti domestici che rischiano di essere abbandonati in questa estate 2009. Lo riferisce l’Aidaa che da alcune settimane registra «un incremento degli abbandoni in tutta Italia». Sono molte le gattare che si ritrovano con colonie feline di colpo quasi raddoppiate.

Secondo i dati del ministero della Salute, sono circa 6 milioni di esemplari il numero di gatti che vivono nelle famiglie italiane mentre secondo le stime del ministero in Italia ci sono almeno 2.600.000 gatti randagi, molti di loro raccolti nelle decine di migliaia di colonie feline sparse in tutta Italia, dove dai dati delle registrazioni delle colonie feline alle singole Asl risulterebbe la presenza di almeno 75mila gattare e gattari che si occupano delle singole colonie ai quali vanno aggiunti le migliaia di volontari che si occupano di gattili e rifugi pubblici, privati e convenzionati dove sono ospitati decine di migliaia di mici.

«Con un quadro complessivo di questo tipo non possiamo non sottolineare il rischio di abbandono che potrebbe coinvolgere almeno 70mila gatti domestici nel periodo delle vacanze - dice Lorenzo Croce, presidente di Aidaa - numeri questi che sono in linea con i dati annuali relativi all’abbandono di decine di migliaia di cuccioli di gatto lasciati quando va bene fuori dalla porta dei rifugi o nelle zone dove esistono colonie feline, oppure fatti ritrovare morti nei cassonetti dell’immondizia».

Il fenomeno gatti in italia:

Regione di proprietà randagi
Piemonte 700.000 200.000
Valle d’Aosta 13.000 14.500
Lombardia 1.000.000 300.000
PA Bolzano 46.500 10.000
PA Trento 35.000 16.000
Veneto 549.886 374.717
Friuli V.G. 100.000 4.800
Liguria 226.250 285.762
Emilia Romagna 660.000 97.000
Toscana 450.000 135.000
Umbria 175.000 51.000
Marche 147.678 73.000
Lazio 900.000 450.000
Abruzzo 102.000 97.000
Molise 19.000 12.000
Campania 168.470 128.650
Puglia 123.900 140.700
Basilicata 24.000 10.250
Calabria 120.000 81.500
Sicilia 146.000 92.500
Sardegna 270.000 30.000
TOTALE 5.976.684 2.604.379



tratto dalla rubrica: LAZAMPA.it
www.lastampa.it
28/6/2009

domenica 28 giugno 2009

LA PREGHIERA: ASCOLTARE E CAPIRE

HO VISTO HO CAPITO!

Ho visto il viso di quella mamma
che teneva fra le braccia il figlio cerebroleso.
Ho visto il suo sguardo pieno di tenerezza,
a volte preoccupato, a volte stanco,
ma sempre pieno di grande amore.
Ho visto il viso di quella sposa,
che correva a trovare il marito in prigione.
Ho visto con quanta cura gli aveva preparato
un pacco con quanto poteva fargli piacere
e con pazienza aspettava ed aspettava
che il secondino la lasciasse entrare.
Ho visto il viso di quella figlia
che accudiva il vecchio genitore.
Ho visto come sapeva ascoltare con interesse
i racconti, per l'ennesima volta ripetuti,
di fatti lontani ormai sepolti nell'oblio.
Ho visto il viso di quel insegnante
pronto a ricominciare ancora una volta
a spiegare il teorema di Pitagora
ad una scolaresca svogliata e distratta
attratta più dai fumetti e dai giochi elettronici
che dai fondamenti della scienza.
Ho visto il viso di quella infermiera
che si prendeva cura del malato terminale
con dolcezza, per alleviargli le sofferenze,
con il sorriso sulle labbra per ridargli serenità,
senza accorgersi che il suo turno era terminato.
Ho visto il viso di quei due vecchietti
che attraversavano la strada tenendosi per mano
aiutandosi a vicenda per non inciampare.
Ho visto tutto questo ed altro ancora.
Ed ho capito Signore quanto tu ci ami,
nonostante i nostri handicap, fisici o spirituali,
nonostante le nostre colpe ed i nostri difetti.
Ho capito la tua pazienza, la tua serenità,
la tua grazia, la tua speranza, il tuo amore.
Ho capito e ti dico Grazie!

Renato Coïsson



tratto da:
Un Sentiero nella Foresta, raccolta di testi di fede,
a cura di Renato Coïsson,
Stampato ma non pubblicato,
Torre Pellice (TO), 2006, p. 25.

sabato 27 giugno 2009

Domenica 28 giugno 2009 - Culti a CHIVASSO e a BIELLA


Domenica 28 giugno 2009
QUARTA DOMENICA DOPO PENTECOSTE
Culti di Adorazione e Lode

Testo della Predicazione:
Evangelo di Gesù secondo Luca 15,1-3.11-32


Chiesa Cristiana Evangelica Valdese di Biella
Via Fecia 9/c - BIELLA
ore 10.00
predicazione a cura di: Massimo Tucci



Chiesa Cristiana Evangelica Valdese di Chivasso
Via Ivrea, 3 - CHIVASSO
ore 10.30
predicazione a cura di Sergio Turcich



BUONA DOMENICA E BUONA SETTIMANA A TUTTI!

venerdì 26 giugno 2009

giovedì 25 giugno 2009

CONTRO LA TORTURA





CONTRO LA TORTURA
Istituito un premio di laurea
che verrà presentato a Roma
il 26 giugno nella sede della Provincia

Roma (NEV), 24 giugno 2009 - Venerdì 26 giugno sarà presentato a Roma il progetto denominato “Una laurea per fermare la tortura. Il valore della formazione giovanile” promosso dall'associazione ecumenica ACAT Italia (Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura) nell’ambito delle risorse dell’8 per mille della Chiesa valdese. L’evento si svolge in concomitanza con la Giornata internazionale per le vittime della tortura e si terrà alle10.30, alla Provincia di Roma, nella Sala della Pace di Palazzo Valentini, via IV Novembre 119/a.
Interverranno alla presentazione: Paolo Ricca, Facoltà valdese di teologia; Tommaso Di Ruzza, Pontificio Consiglio di giustizia e pace; Carlo Bracci, presidente di Medici contro la tortura; Sylvie Boukhari-De Pontual, presidente della Federazione internazionale delle ACAT (FIACAT). Con le testimonianze di Masomeh Zamyndoost, scrittrice e ricercatrice iraniana e di Arsène Bolouvi, ex presidente di ACAT Togo. Modererà l’incontro Maria Elisa Fittoni del comitato esecutivo ACAT Italia.
ACAT Italia, che si occupa di informare e formare le persone a riconoscere e combattere ogni forma di tortura, ha istituito un premio di laurea da assegnarsi alle tesi discusse negli anni accademici 2008/09 e 2009/10 sul tema: ”La tortura e i trattamenti crudeli, inumani o degradanti contro le persone nel mondo contemporaneo: cause, implicazioni, strategie e strumenti per la loro prevenzione e abolizione e per la riabilitazione delle vittime”. Prendendo spunto dall'articolo 5 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - "nessuno potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o punizione crudeli, inumani e degradanti” - l’intento del premio è quello di sensibilizzare il mondo giovanile su una tematica ancora oggi tristemente attuale.
Le domande di partecipazione al bando dovranno pervenire all’ACAT rispettivamente entro il 30 aprile 2010, per il premio relativo all’anno accademico 2008/09, ed entro il 30 aprile 2011 per il premio relativo all’anno accademico successivo. È possibile scaricarlo dal sito



si veda anche il sito: www.chiesavaldese.org


mercoledì 24 giugno 2009

PAROLE DI VITA n. 3/2009

in copertina:
Il profeta Giona vomitato dal mostro marino
e disteso sotto la pergola di ricino (IV secolo).
Aula teodoriana meridionale, Aquileia (Udine).


Parole di vita
Edizioni Messaggero Padova
Rivista Bimestrale dell'Associazione Biblica Italiana (A.B.I.)
Anno LIV
N. 3
Maggio-Giugno 2009

www.paroledivita.it


Il libro dei DODICI PROFETI

3

ABDIA E GIONA

- Introduzione al libro di Abdia
- Introduzione al libro di Giona
- Il profeta Giona
- Il profeta in fuga
- Dal ventre del pesce
- La conversione della città malvagia
- Giona e la pianta di ricino
- Il libro di Giona nei Vangeli
- Gli effetti del libro di Giona

________________________________________

- Scheda biblica
- Che cos'è l'ispirazione
- Una voce dall'Iraq, la terra di Ninive
- Una lirica di Alda Merini
- Apostolato biblico
- Vetrina biblica
- Arte

martedì 23 giugno 2009

Tempio di Piedicavallo

Nuove pagine dedicate al Tempio di Piedicavallo


qui (nel menù a sinistra cercare "Piedicavallo")
oppure direttamente qui

DIARIO DAL TERREMOTO - 2

Terremoto. L'impegno delle chiese valdesi e metodiste
In alcuni campi delle zone terremotate in provincia dell'Aquila dall'inizio di giugno si sta realizzando un progetto di assistenza sociale promosso dalle chiese valdesi e metodiste. Il progetto è realizzato da due assistenti sociali, Elisa Carri e Giovanna Mei, che attualmente vivono in un camper stazionato presso il campo di Camarda. Il progetto consiste nella gestione di uno sportello di servizio sociale rivolto a chi vive nei campi, che offre informazioni, contatti, consulenze per il disbrigo di pratiche, sostegno psicologico e legale. L'intervento si colloca nel quadro dell'azione sostenuta dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Nel corso dell'estate è previsto l'arrivo di alcuni volontari che sosterranno il lavoro delle operatrici permanenti; al tempo stesso si stanno organizzando dei soggiorni per gli sfollati nei centri evangelici italiani. Qui di seguito le esperienze degli operatori.
Per sostenere finanziariamente il progetto o per offrire la propria disponibilità per un periodo di volontariato scrivere a info@chiesavaldese.org.



DIARIO DAL TERREMOTO - 2



Camarda (AQ), 21 giugno 2009. Frustrazioni e speranze
di Elisa Carri

La convivenza nelle tende diventa sempre più difficile e la situazione all’interno del Campo di Camarda sta cambiando. Un generale senso di insoddisfazione si sta diffondendo sempre di più tra la popolazione di ogni fascia d’età. Questo senso di angoscia e noia deriva dalle condizioni in cui si sta vivendo da ormai quasi tre mesi e la gente è scoraggiata perché non vede cambiamenti concreti. Si spera nella costruzione delle case che sono state loro promesse, ma la gente è sempre più sfiduciata in quanto non si vede neanche l’inizio dei lavori. Intanto si sta facendo avanti la paura per l’arrivo del mal tempo e dei cambiamenti climatici, (da metà agosto in questi posti inizia a nevicare) e l’idea di vivere ancora a lungo nelle tende demoralizza. Alcuni membri della tendopoli sono arrabbiati nei confronti di chi è ancora ospite negli alberghi lungo la costa. C’è chi desidererebbe un cambio di sistemazione per avere la possibilità di cambiare aria. C’è chi ha la casa agibile ma continua ad essere membro della tendopoli e c’è chi continua a sfruttare quei pochi benefici che questa situazione comporta. Si sono verificati dei piccoli furti, dai saponi all’interno dei bagni ai giocattoli e vestiti all’intero di un magazzino.
Purtroppo questa situazione sta portando la popolazione a non avere regole e alcun tipo di controllo. Ci si sta adagiando a questo senso di incertezza sul proprio futuro, incertezza sulla propria casa. Molti sono demotivati, infatti anche chi potrebbe andare a lavoro preferisce non andarci perché tornare in tenda, stanchi dopo una giornata impegnativa e ritrovarsi nella situazione attuale è scoraggiante. Così si preferisce stare fermi...
Si è verificato uno scontro verbale e fisico tra due membri della popolazione a causa di una banale battuta, questo è indice di come le relazioni interpersonali stanno diventando sempre più tese e la situazione incontrollata.
Manca la collaborazione da parte dei membri della tendopoli che potrebbero non solo collaborare con la protezione civile, ma anche tra di loro per la gestione dell’organizzazione interna del campo stesso. I volontari avvertono questo senso di assenteismo.

Una giornata "tipo" di una madre prevede: svegliarsi presto e dedicarsi alla pulizia della tenda, al lavaggio delle lenzuola e dei vestiti. Poi si chiacchiera per tutto il giorno con i vicini, aspettando l’ora di pranzo. Il pomeriggio ci si riposa. A volte la giornata è intervallata dalla pulizia dei bagni, quando è il proprio turno e da alcune commissioni personali, da fare all’esterno del campo. La giornata è diversa per chi lavora e quindi trascorre la maggior parte del tempo fuori dal campo.
I padri di famiglia, se lavorano seguono l’orario d’ufficio per poi rientrare la sera. Gli anziani specialmente, se possiedono del terreno si dedicano alla cura del proprio orto. Comunque resta la situazione difficile, demotivante che si vive nel campo che scoraggia questa gente.
Purtroppo sta mancando qualsiasi tipo di controllo e mancano delle regole all’interno del campo.
I bambini si svegliano tardi la mattina, in quanto la sera si addormentano altrettanto tardi. Sfuggono a qualsiasi controllo, che viene meno innanzi tutto dalle loro famiglie. Spesso giocano in modo non educato e non responsabile provocando danni al campo stesso rendendolo sporco e non si preoccupano invece della sua manutenzione. Giocano anche in spazi comuni, come i bagni, hanno pochi stimoli e si sfogano nel gioco incontrollato. Pochi bambini partecipano alla scuola estiva che in alcuni giorni viene organizzata da una mamma della popolazione che è insegnante.

Tra i giovani, dai 20 ai 30 anni, c’è chi lavora e chi no. Si è stilato un calendario per la pulizia dei bagni del campo e loro sono coloro che non rispettano i turni. La sera si riuniscono tra loro e spesso si abbandonano ai vizi come quello dell’alcool e del fumo. Si è verificato che alcuni di loro si sono ubriacati e sentiti male, non si controllano e spesso non tengono conto dell’intera popolazione e del rispetto che bisogna avere nei confronti di tutti i membri della tendopoli, anche attraverso la gestione e manutenzione degli spazi comuni.
Tali fenomeni si verificano in qualsiasi comunità, a prescindere dalla situazione attuale che si sta vivendo. Certo la condizione di "terremotati" ha portato senza ombra di dubbio a dei cambiamenti a livello personale: chi non fumava ora lo fa, chi fumava poco ora lo fa tanto, chi era tranquillo ora è irrequieto e per contrasto chi era socievole e di compagnia ora tende ad isolarsi. Bisogna però capire le modalità e il perché con cui si verificano tali cambiamenti.

Rimane difficile coinvolgere la popolazione per degli incontri di gruppo in quanto manca la voglia e prevalgono invece la noia e il disinteresse.
Continuano gli incontri singoli con chi ha voglia di parlare.
Siamo in attesa della tenda che potrà essere allestita nel campo di S. Biagio e dei volontari di cui si ha bisogno per organizzare le attività all’interno dei campi.
Intanto stiamo preparando il soggiorno per alcuni bambini, accompagnati da una mamma, presso il centro di Ecumene (Velletri, RM).



tratto da: www.chiesavaldese.org

DIARIO DAL TERREMOTO

DIARIO DAL TERREMOTO

Camarda (AQ), 14 giugno 2009. Un buon inizio
di Elisa Carri

Il nostro arrivo nel Campo di Camarda, a pochi chilometri dal capoluogo abruzzese, è stato accolto dalla popolazione con immenso piacere. Durante la prima settimana ho avuto la possibilità di far conoscere il nostro progetto alle persone che da oltre due mesi vivono nella tendopoli e convivono con la paura di un altro possibile terremoto.
Fin da subito la gente si è mostrata gentile e accogliente. Il Campo è composto da circa 300 persone ed è gestito dalla Protezione Civile della Sardegna, ogni 10 giorni cambia il Capo Campo e anche l’intero staff. Di questo la popolazione ne soffre perché non ha la possibilità di instaurare relazioni stabili e continue, e fa fatica ad abituarsi a questi cambiamenti. L’idea che invece due assistenti sociali possano offrire un servizio continuo per un periodo più lungo è rassicurante e permette di instaurare un rapporto diverso, più profondo.
Il campo è situato vicino il Comune di Camarda, dispone di una grande mensa, di una tenda per poter svolgere le attività ludiche e una tenda gestita dai ragazzi del paese. E’ assicurata l’assistenza medica ogni giorno ad opera della Misericordia e l’Esercito Italiano offre sul campo la consulenza di due psicologi e di un neurologo.
Con le figure professionali dell’Esercito Italiano si potrà avviare un lavoro di collaborazione, insieme abbiamo già realizzato un incontro per lo staff della protezione civile prima della partenza e sono in programma altri incontri di gruppo da realizzare per la popolazione, incontri basati sulla condivisione delle sensazioni, emozioni e sul confronto delle proprie esperienze vissute, legate all’evento del terremoto.

Una settimana è un periodo troppo breve per poter avere un quadro chiaro della situazione che la popolazione sta vivendo, ma dalle prime chiacchierate si evince che la gente ha ancora tanta paura. Ciò di cui si parla principalmente è il terremoto, visto che comunque la terra non ha smesso di tremare e ogni giorno si avvertono sempre delle scosse di assestamento. Chi soffre in particolar modo la vita attuale nella tendopoli, sono gli anziani. Spesso pensano a tutti i sacrifici fatti per poter garantire loro e ai loro figli una casa e una vita decorosa e si abbattono pensando che solo 26 secondi sono bastati per cancellare via tutto. Per tutti coloro che invece hanno un lavoro o che hanno le possibilità di investire ancora sul proprio futuro è più facile affrontare la situazione e adattarsi allo stile di vita che indubbiamente nelle tendopoli non è dei migliori.

Le tende presenti nel campo sono da 8 o 12 posti, anziani, bimbi e giovani si ritrovano a vivere a stretto contatto insieme e spesso vi sono problematiche relative alla convivenza e alla compatibilità delle diverse esigenze. Non c’è spazio per la privacy e la gente ha dovuto cambiare completamente le proprie abitudini.
Tutti gli abitanti di Camarda si conoscono fra loro, molti sono parenti e sono accomunati dalla gentilezza e dalla gratitudine che manifestano nei confronti di chi fa qualcosa per loro.
Presto saremo presenti anche nel campo di S.Biagio, dove si potrà allestire una tenda per i volontari e continuare il nostro lavoro a sostegno della popolazione.

Il lavoro da fare è tanto e non sarà facile ma ciò che mi spinge ad andare avanti è la consapevolezza che queste persone hanno bisogno di noi, che stiamo erogando un servizio indispensabile che sarà di grande aiuto per tutti coloro che devono rielaborare il trauma causato dal terremoto e trasformare la paura e lo sconforto in coraggio. Grande sostegno ci viene dagli abitanti stessi della tendopoli, dalle nostre comunità e dalla consapevolezza che il Signore è sempre vicino a noi.


tratto da: www.chiesavaldese.org

lunedì 22 giugno 2009

Culti a Piedicavallo luglio

Culti a Biella Luglio

Domenica 5 luglio ore 10
Pietro Magliola

Domenica 19 luglio ore 10
Pietro Magliola

via Fecia 9/c

domenica 21 giugno 2009

IRAN: IL POTERE RIFIUTA LA LAICITA'


Protesta in Iran

"Chiamati alla vigilanza per il diritto alla libertà d’espressione"

La pastora Maria Bonafede, moderatore della Tavola valdese,
ha rilasciato la seguente dichiarazione su quanto sta succedendo in Iran.

"Quello che sta accadendo in Iran in questi giorni ci richiama ancora una volta al tema della democrazia e della libertà di critica e di dissenso. Se la nostra attenzione oggi doverosamente si concentra sull’Iran, come minoranza cristiana, sappiamo che il problema della libertà di espressione non si limita a questo paese ma ci richiama ogni giorno alla vigilanza, alla testimonianza attiva e alla preghiera".


Tratto da NEV - Notizie evangeliche del 19 giugno 2009
la foto è tratta da: www.chiesavaldese.org

venerdì 19 giugno 2009

Domenica 21 giugno 2009 - Culti a CHIVASSO e a BIELLA


Domenica 21 giugno 2009
TERZA DOMENICA DOPO PENTECOSTE
Culti di Adorazione e Lode


Chiesa Cristiana Evangelica Valdese di Biella
Via Fecia 9/c - BIELLA
ore 10.00
predicazione a cura di: Arcangelo Giuseppe Caccamo




Chiesa Cristiana Evangelica Valdese di Chivasso
Via Ivrea, 3 - CHIVASSO
ore 10.30
predicazione a cura di Libero Ciuffreda



BUONA DOMENICA E BUONA SETTIMANA A TUTTI!

INSIEME PER LA CHIESA E PER LA SOCIETA'

Chiesa Cristiana Evangelica Valdese

TORRE PELLICE

19-21 giugno 2009

Conferenza Distrettuale del Secondo Distretto

giovedì 18 giugno 2009

Una Torre di Libri 2009

Scarica il programma completo qui

mercoledì 17 giugno 2009

Lago Maggiore letterAltura

Cinquecento anni di
resistenza valdese

Domenica 28 giugno, ore 15

presso Società operaia,
via De Bonis 36 - Verbania Intra

altre informazioni qui

martedì 16 giugno 2009

Culti Estivi a Piedicavallo



Domenica 5 luglio alle ore 17
a Piedicavallo iniziano i culti estivi
della comunità valdese di Biella

lunedì 15 giugno 2009

domenica 14 giugno 2009

SULLE ORME DI PAOLO 7



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SULLE ORME DI PAOLO 7


LE COLONNE DELLA CHIESA

LA BIBBIA DI PAOLO

PAOLO CI PARLA ADESSO

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volume allegato alla Rivista: Jesus
Anno XXXI - N. 6 - giugno 2009

sabato 13 giugno 2009

Domenica 14 giugno 2009 - Culti a CHIVASSO e a BIELLA


Domenica 14 giugno 2009
SECONDA DOMENICA DOPO PENTECOSTE
Culti di Adorazione e Lode


Chiesa Cristiana Evangelica Valdese di Biella
Via Fecia 9/c - BIELLA
ore 10.00
predicazione a cura di: Ludovica Pepe Diaz



Chiesa Cristiana Evangelica Valdese di Chivasso
Via Ivrea, 3 - CHIVASSO
ore 10.30
predicazione a cura di Mario Radaelli




BUONA DOMENICA E BUONA SETTIMANA A TUTTI!

venerdì 12 giugno 2009

giovedì 11 giugno 2009

mercoledì 10 giugno 2009

Fuori posto: Storie da un’età di passaggio

Inizia martedì 16 giugno con il film "Twilight" della regista statunitense Catherine Hardwicke la terza edizione del progetto promosso dalla CSD Comunità Alloggio Uliveto di Torre Pellice, comunità per minori della CSD Diaconia Valdese, e sostenuto dalla Regione Piemonte.


Quest'anno il titolo del progetto sarà "Fuori posto: Storie da un'età di passaggio" e prevede la proiezione di quattro film: due, il primo e l'ultimo della rassegna, dedicati all'ultima tendenza del "vampirismo" giovanile ("Twilight" e "Lasciami entrare"); una pellicola, "Stella", basata sui ricordi di gioventù della regista francese Silvie Verheyde; un film, già proiettato nella scorsa edizione, "Sotto la stessa luna", per una serata speciale con al centro la periferia di Napoli e la minoranza Rom, che vedrà la partecipazione del regista, Carlo Luglio, e dello sceneggiatore, Gaetano Di Vaio, già collaboratore per la produzione di "Gomorra" di Matteo Garrone e della fiction dedicata a Napoli del regista Abel Ferrara.

Lo stesso regista Luglio e lo sceneggiatore Di Vaio saranno quindi impegnati nella conduzione di un laboratorio di cinema per ragazzi, a partecipazione gratuita, che si terrà dal 26 giugno al 4 luglio presso la sede del Laboratorio di cittadinanza attiva in via Alfieri a Torre Pellice: 10 giorni di laboratorio per pensare, scrivere e realizzare un film, aperto a ragazzi fra i 14 e i 18 anni.

Questo il programma completo:

Martedì 16 giugno, ore 21, Piazza Libertà - Torre Pellice

Twilight

di Catherine Hardwicke (USA, 2008)

Martedì 23 giugno, ore 21, Piazza Libertà - Torre Pellice

Stella

di Silvie Verheyde (Francia, 2008)

Giovedì 2 luglio, ore 21 - Circolo ARCI Stranamore, Via Bignone 89 - Pinerolo

Sotto la stessa luna

di Carlo Luglio (Italia, 2005)

Martedì 7 luglio, ore 21, Piazza Libertà - Torre Pellice

Lasciami entrare

di Tomas Alfredson (Svezia, 2008)

Dal 26 giugno al 4 luglio, presso la sede del Laboratorio di cittadinanza attiva,

via Alfieri -Torre Pellice.

Laboratorio di cinema per ragazzi

Per informazioni e iscrizioni al laboratorio telefonare al numero 0121 953122

oppure mandare una email a lanostrazona@gmail.com

martedì 9 giugno 2009

DARE DEL TU AL DIALOGO





CLICCARE SUL PROGRAMMA
DEL CONVEGNO
PER VISUALIZZARLO INGRANDITO

lunedì 8 giugno 2009

domenica 7 giugno 2009

UN DONO PER TE!

Ti auguro di trovare il tempo

Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro di trovare il tempo,
per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro di trovare il tempo,
per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro di trovare il tempo,
non per affrettarti e correre,
ma il tempo per essere contento.
Ti auguro di trovare il tempo,
non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti;
un tempo per stupirti e un tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull’orologio.
Ti auguro il tempo
per toccare le stelle
e il tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro di trovare il tempo,
per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro di trovare il tempo
per ritrovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro di trovare il tempo
anche per perdonare.
Ti auguro di trovare il tempo,
il tempo per la vita.


Elli Michler


Aus: Elli Michler: Dir zugedacht, Wunschgedichte,

© Don Bosco Verlag,

München, 20.Aufl. 2010

www.ellimichler.de


citazione da:
Un Sentiero nella Foresta, raccolta di testi di fede,
a cura di Renato Coïsson,
Stampato ma non pubblicato,
Torre Pellice (TO), p. 170.

sabato 6 giugno 2009

Domenica 7 giugno 2009 - Culti a CHIVASSO, TORRAZZA PIEMONTE e a BIELLA

Domenica 7 giugno 2009
Domenica della TRINITÀ
Culti di Adorazione e Lode

Testo della predicazione:
Evangelo di Gesù Cristo
secondo Giovanni 3,1-8(9-15)

Chiesa Cristiana Evangelica Valdese di Biella
Via Fecia, 9/c - BIELLA
ore 10.00
predicazione a cura di: Arcangelo Giuseppe Caccamo


Chiesa Cristiana Evangelica Valdese di Chivasso
Via Ivrea, 3 - CHIVASSO
ore 10.30
predicazione a cura del pastore Maurizio Abbà

Testo della predicazione:
Evangelo di Gesù Cristo
secondo Matteo 6,25-34
Chiesa Cristiana Evangelica Valdese di Torrazza Piemonte
Via Borgoratto - TORRAZZA PIEMONTE
ore 16.00
predicazione a cura del pastore Maurizio Abbà



BUONA DOMENICA E BUONA SETTIMANA!

venerdì 5 giugno 2009

Campagna per l'agricoltura Contadina

Qui per saperne di più

Come Ferrara scoprì gli anticorpi contro il fascismo

I fatti si svolgono nella Ferrara raccontata da Bassani: sì, proprio quella del «Giardino dei Finzi Contini». Una città che all’epoca della vicenda è profondamente fascista. Ma è anche città ebraica poiché qui visse una delle comunità più numerose della diaspora israelitica italiana. Sono tratti affascinanti quelli che fanno di Ferrara una città unica, che emerge così nel romanzo di Paolo Fabbri «Ave Maria per l’ebreo Vita Finzi».
di Giuseppe Platone

Tratto da Riforma


Paolo Fabbri ci tira dentro questo mondo dai tratti felliniani, con gli occhiali particolari di un protestante che racconta (anche) della locale presenza evangelica. C’è qui una piccola ma tosta comunità battista. C’è un pastore, c’è anche il rabbino chiuso forzatamente nel suo ghetto. Un cantus firmus attraversa tredici capitoli e narra di quella coerenza evangelica che esprime un particolare stile di vita. E poi ci sono le scelte del «dopo otto settembre». Da che parte stare: non c’era molto tempo per riflettere prima di decidere. Pagina dopo pagina emerge, progressivamente, una coscienza collettiva antifascista che per affermarsi ha bisogno di irrobustirsi attraverso scelte personali, perché solo così diventa solida e coraggiosa. C’è infatti in quella scelta la vita, ci si gioca tutto.
L’insieme è raccontato sulla base di fonti (le note in calce a tutta la narrativa rimandano a documenti e fatti reali) in uno stile sospeso tra il documentaristico e il romanzo. Fabbri rimane sino all’ultima pagina indeciso tra la narrazione fantastica e la storia e forse questa ambivalenza è il fascino del libro che, una volta superati i primi capitoli, finalmente ti afferra proprio perché mentre leggi realizzi che la narrativa è innervata da fatti veri. Il libro ha quindi anche un valore di documentazione dell’attività antifascista a Ferrara, aggiunge un tassello alle informazioni riguardanti le rischiose azioni di salvataggio nei confronti degli ebrei ferraresi decimati dalla furia omicida nazifascista.
Le storie s’intrecciano una dentro l’altra in un crescendo tra la vita e la morte. La vicenda di Vita Finzi è paradigma di altre vicende rischiose dove una catena di uomini e donne (che non chiameremo eroi per allergia verso la retorica) hanno rischiato in prima persona per salvare vite destinate all’annientamento. Questo libro, senza intenti autocelebrativi, racconta di coscienze indignate dal fascismo dopo averlo attraversato. È un no secco a pulsioni distruttive e razziste. Il coraggio dell’opposizione che ha tardato a maturare dentro una cittadina in cui tutti si conoscevano e in cui il fascismo aveva anche i tratti dell’Italia godereccia e vitellona, ma che alla fine diventa irremovibile. Non a caso a Ferrara il Cln è stato decimato più d’una volta, una minoranza ha riscattato anche le maggioranze silenziose e genuflesse.

In un momento storico come questo in cui le opposizioni sono invitate a stare in riga, ad allinearsi, ad abbassare i toni della loro indignazione, in cui ritorna prepotente e volgare la nostalgia per il capo che ci governi nel caos del mondo globale, può essere utile riflettere su ciò che il consenso obbligato ha prodotto in questo nostro paese. Un risultato che Fabbri racconta anche in dialetto senza sconti riguardo alle contraddizioni e le ambivalenze della nostra stessa italica cultura. Ci si rispecchia facilmente. Purché a un certo punto – come succede nelle storie vere delle pagine di Fabbri –, proprio quando la misura è colma, occorre scegliere con chi stare. La dignità per essere tale deve passare attraverso il dolore e il rischio di diventare veramente umani. E per un credente l’umanità che sa farsi carico dell’altro è il programma che Dio, in Cristo, propone ed è subito biografia.

L’ideale sarebbe leggere questo romanzo storico a Ferrara. In alternativa ho scelto l’alta val d’Angrogna in una bella (quanto rara) giornata di sole primaverile. Guardando ogni tanto, oltre le pagine, giù giù, verso la pianura, seduto su quel poggio da dove Jacopo Lombardini visse la sua stagione resistenziale sino al rastrellamento e poi la fine nel lager austriaco. Storie diverse, certo. Ma vere e accomunate dalla stessa tensione verso la libertà e la giustizia. Esse animano l’affresco della resistenza che gli evangelici italiani seppero esprimere nel buio della tirannia. Un affresco non ancora portato completamente alla luce. Oggi, a più di sessant’anni di distanza, possiamo scoprire nuovi, luminosi particolari.

* P. Fabbri, Ave Maria per l’ebreo Vita Finzi, la Resistenza a Ferrara 1944-1945. Milano, Greco & Greco editori, 2009, pp. 287, euro 12, 00.

mercoledì 3 giugno 2009

martedì 2 giugno 2009

GIUGNO 2009 - VERSETTO DEL MESE


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Allora Pietro disse: 
«In verità comprendo 
che Dio non ha riguardi personali; 
ma che in qualunque nazione
chi lo teme e opera giustamente gli è gradito» 
(Atti degli Apostoli 10,34-35)

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lunedì 1 giugno 2009

PENTECOSTE SCACCIA LA PAURA

Preghiera di Pentecoste contro la paura

Dio nostro Creatore, ti ringraziamo perché ci hai creati diversi,
ma uniti nella dignità di essere tuoi figli e tue figlie.
Hai dato il respiro a tutta la tua creazione, il vento che da vita, 
che libera, che porta nuovi semi di speranza.
Vento di Dio, continua a soffiare.
Supera le barriere che costruiamo per  dividerci gli uni dalle altre.
Soffia attraverso le nostre esistenze, spalanca le porte.
Apri le nostre menti, che si barricano contro la novità e 
che preferiscono il consueto e già noto alla sorpresa e alla diversità.
Apri i nostri cuori, chiusi nella paura e nell'egoismo, che limitano il nostro
affetto a noi stesse a a chi ci è simile.
Apri i nostri occhi che non riescono a vedere oltre il pregiudizio e la facciata,
ciechi alla possibilità di nuovi colori.
Apri le nostre mani chiuse, aggrappate a ciò che consideriamo "nostro", esclusivamente.
Dio nostro Creatore, fa di noi delle creature nuove, a tua immagine davvero, 
uomini e donne non più chiusi in se stessi, ma aperti all'incontro, all'ascolto, 
al dialogo - senza escluderne nessuno e nessuna.
Vento di Dio, aiutaci a gettare ovunque i tuoi semi di libertà, di amore e di pace.
Portali attraverso le frontiere per farli germogliare in terre diverse - e anche in
quel terreno difficile che è l'asfalto delle grandi città.
Insieme vogliamo coltivarli, così che crescano, che non siano soffocati dalle spine
dell'odio e della violenza e dalla zizzania del razzismo.
Insieme vogliamo impastare il pane dell'accoglienza.
Cuocere il riso della condivisione
Preparare il cuscus dell'amicizia -
Figli e figlie dello stesso Dio, diversi,
ma uniti nella sua mano.
Amen

                    Anne Zell


tratto da: l'ARALDO 
Circolare della Chiesa Valdese di Milano
anno 85 - numero 8 - maggio 2009, pp. 1-2.