Centro di Ricerca sulla Biopolitica “Bios” – Università del Piemonte Orientale
Centro Studi Filosofico Religiosi “Luigi Pareyson”
Dipartimento di Scienze Giuridiche – Università di Torino
3-4 Giugno 2010
Da più parti sembrano farsi evidenti i sintomi della crisi di una ragione laica che, dopo aver letto in chiave emancipativa lo svanire delle ideologie, il venir meno delle grandi narrazioni, l’affievolirsi di ogni orizzonte veritativo, sembra ritrovarsi svuotata di capacità normativa. Di fronte al conflitto tra culture e religioni come luogo nel quale la ragione è chiamata ad esercitare la propria funzione di arbitro, innanzitutto; ma anche di fronte ai nuovi problemi etici posti dalla tecnica.
Di qui la necessità di elaborare un nuovo quadro normativo, problema che talvolta viene risolto, anche da parte di autorevoli rappresentanti della cultura laica, con il recupero di un fondamento di stampo naturalistico o con il ricorso a categorie di stampo religioso o post-religioso. La rilettura della nozione di diritto naturale in chiave normativa, al quale stiamo assistendo in questi anni, soprattutto da parte della Chiesa cattolica, getta le proprie radici in questo contesto culturale.
Sul fronte opposto sembra collocarsi il progetto tecno-scientifico di un’integrale naturalizzazione della mente umana, che porta con sé, come conseguenza paradossale, una sorta di determinismo etico-politico.
Attorno alla natura è dunque in corso una guerra culturale. Ma, ci si potrebbe chiedere: abbiamo davvero bisogno della natura come fondamento per stabilire i criteri atti a normare la convivenza all’interno delle società contemporanee? La nozione di natura è il mezzo più adatto per arrivare all’universale e per costruire un’etica condivisa? Il Convegno intende mettere in discussione la validità e i limiti dell’uso del paradigma della natura in ambito filosofico e scientifico, giuridico ed etico- politico, psicologico e antropologico.
Sul piano giuridico: in che modo la natura diventa norma? L’etico discende dal naturale, come fondazione oggettiva, oppure come condizionamento da interpretare con responsabilità? Come rendere compatibile il riferimento alla natura con l’autonomia individuale?
Sul piano scientifico: le neuroscienze e il progetto di naturalizzazione della mente. Naturale e artificiale. La polemica sull’evoluzionismo e la trasformazione del concetto di natura. L’antropologia culturale.
Sul piano teologico: stiamo assistendo a una “biologizzazione del cristianesimo”, sia da parte cattolica sia da parte delle frange più radicali del protestantesimo anglosassone? Qual è il significato della parola “natura” nella Bibbia? Da quando il cattolicesimo ha fatto della natura la sua bandiera?
Sul piano filosofico: Di che cosa parliamo quando parliamo di "natura"? Anche a uno sguardo superficiale non può sfuggire la polisemia del termine. Natura in senso descrittivo, come totalità delle cose che esistono, oppure in senso normativo, come il principio razionale che le regola? Natura in senso aristotelico, oppure biologico? Come pensare la natura umana?
Di qui la necessità di elaborare un nuovo quadro normativo, problema che talvolta viene risolto, anche da parte di autorevoli rappresentanti della cultura laica, con il recupero di un fondamento di stampo naturalistico o con il ricorso a categorie di stampo religioso o post-religioso. La rilettura della nozione di diritto naturale in chiave normativa, al quale stiamo assistendo in questi anni, soprattutto da parte della Chiesa cattolica, getta le proprie radici in questo contesto culturale.
Sul fronte opposto sembra collocarsi il progetto tecno-scientifico di un’integrale naturalizzazione della mente umana, che porta con sé, come conseguenza paradossale, una sorta di determinismo etico-politico.
Attorno alla natura è dunque in corso una guerra culturale. Ma, ci si potrebbe chiedere: abbiamo davvero bisogno della natura come fondamento per stabilire i criteri atti a normare la convivenza all’interno delle società contemporanee? La nozione di natura è il mezzo più adatto per arrivare all’universale e per costruire un’etica condivisa? Il Convegno intende mettere in discussione la validità e i limiti dell’uso del paradigma della natura in ambito filosofico e scientifico, giuridico ed etico- politico, psicologico e antropologico.
Sul piano giuridico: in che modo la natura diventa norma? L’etico discende dal naturale, come fondazione oggettiva, oppure come condizionamento da interpretare con responsabilità? Come rendere compatibile il riferimento alla natura con l’autonomia individuale?
Sul piano scientifico: le neuroscienze e il progetto di naturalizzazione della mente. Naturale e artificiale. La polemica sull’evoluzionismo e la trasformazione del concetto di natura. L’antropologia culturale.
Sul piano teologico: stiamo assistendo a una “biologizzazione del cristianesimo”, sia da parte cattolica sia da parte delle frange più radicali del protestantesimo anglosassone? Qual è il significato della parola “natura” nella Bibbia? Da quando il cattolicesimo ha fatto della natura la sua bandiera?
Sul piano filosofico: Di che cosa parliamo quando parliamo di "natura"? Anche a uno sguardo superficiale non può sfuggire la polisemia del termine. Natura in senso descrittivo, come totalità delle cose che esistono, oppure in senso normativo, come il principio razionale che le regola? Natura in senso aristotelico, oppure biologico? Come pensare la natura umana?
Programma.
Giovedì 3 Giugno
Università di Torino - Aula Magna del Rettorato, Via Verdi 8
Ore 9,30 Presentazione. Luca Savarino (Università del Piemonte Orientale)
Ore 10,00 -13.00
Diritto. Come la natura diventa norma
Introduzione: Mario Dogliani (Università di Torino)
Relatori: Francesco Viola (Università di Palermo) - Luciano Patruno (Università di Bari)
Ore 15.00 – 18.00
Scienza. Il pericolo del riduzionismo?
Introduzione: Giorgio Palestro (Università di Torino)
Interventi di: Gilberto Corbellini (Università di Roma - La Sapienza) – Paolo Vineis (Imperial College - Londra)
Venerdì 4 Giugno
Salone della Casa valdese, corso Vittorio Emanuele II 23 - Torino
Ore 10.00 – 13.00
Teologia. Verso una biologizzazione del cristianesimo?
Introduzione: Maurizio Pagano (Università del Piemonte Orientale)
Interventi di: Giannino Piana (Università di Torino) –Daniele Garrone (Facoltà Valdese di Teologia - Roma)
Ore 15.00-18.00.
Tavola Rotonda. Come pensare la natura umana?
Introduzione: Ugo Perone (Università del Piemonte Orientale)
Interventi di: Roberto Esposito (Istituto Italiano di Scienze Umane - SUM) - Simona Forti (Università del Piemonte Orientale)– Simone Pollo (Università La Sapienza – Roma) – Francesco Remotti (Università di Torino)– Federico Vercellone (Università di Torino)
Giovedì 3 Giugno
Università di Torino - Aula Magna del Rettorato, Via Verdi 8
Ore 9,30 Presentazione. Luca Savarino (Università del Piemonte Orientale)
Ore 10,00 -13.00
Diritto. Come la natura diventa norma
Introduzione: Mario Dogliani (Università di Torino)
Relatori: Francesco Viola (Università di Palermo) - Luciano Patruno (Università di Bari)
Ore 15.00 – 18.00
Scienza. Il pericolo del riduzionismo?
Introduzione: Giorgio Palestro (Università di Torino)
Interventi di: Gilberto Corbellini (Università di Roma - La Sapienza) – Paolo Vineis (Imperial College - Londra)
Venerdì 4 Giugno
Salone della Casa valdese, corso Vittorio Emanuele II 23 - Torino
Ore 10.00 – 13.00
Teologia. Verso una biologizzazione del cristianesimo?
Introduzione: Maurizio Pagano (Università del Piemonte Orientale)
Interventi di: Giannino Piana (Università di Torino) –Daniele Garrone (Facoltà Valdese di Teologia - Roma)
Ore 15.00-18.00.
Tavola Rotonda. Come pensare la natura umana?
Introduzione: Ugo Perone (Università del Piemonte Orientale)
Interventi di: Roberto Esposito (Istituto Italiano di Scienze Umane - SUM) - Simona Forti (Università del Piemonte Orientale)– Simone Pollo (Università La Sapienza – Roma) – Francesco Remotti (Università di Torino)– Federico Vercellone (Università di Torino)
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