giovedì 26 febbraio 2009

IL CATECHISMO secondo CALVINO

“ISTRUIRE A VIVA VOCE”
– Il catechismo di Ginevra del 1537 -

La parola catechismo indica una
“istruzione a viva voce” sulle dottrine
fondamenti del cristianesimo. La Riforma e
stata, nel suo crescere, un tentativo riuscito
di alfabetizzazione biblica del popolo, là dove
è riuscita ad affermarsi. Lutero durante una
uscita pastorale in Sassonia (1528) riscontrò
una diffusa ignoranza delle Scritture, per
questo scrisse, stampò e diffuse un
catechismo popolare. Il “Piccolo Catechismo”
(1529) in quaranta anni venne diffuso in
100.000 copie, in diciassette lingue diverse.
In campo riformato vi furono tentativi di
catechismo da parte di Ulrico Zwingli (1484-
1531) e Guglielmo Farel (1489-1565). Nel
1537 Calvino scrisse un catechismo, tradotto
in italiano dallo storico valdese Valdo Vinay
(1906-1990) e pubblicato dalla Casa Editrice
Claudiana nel 1983. In pieno fascismo (1935)
la rivista barthiana “Gioventù Cristiana” aveva
pubblicato come quaderni: “Il Catechismo di
Ginevra del 1537 a cura dello stesso Valdo
Vinay.
Il catechismo del 1537 è una sintesi
della prima edizione dell’Istituzione della
Religione Cristiana del 1536. Secondo
l’intenzione dell’autore il Catechismo assunse
il significato di una confessione della fede
evangeli:

“Noi ci siamo adoperati non già a
presentare le nostre opinioni personali, ma a
servire con semplicità e fedeltà la pura parola
di Dio”.

Non facile per dei fanciulli, Calvino lo riscrisse
nel 1541, in forma più dialogata ed
elementare.
Il Catechismo si divide in cinque parti:
1) l’uomo e il suo peccato;
2) la legge;
3) la fede;
4) la preghiera;
5) i sacramenti disciplina ecclesiastica e
politica.


L’intenzione di Calvino era quella
biblica: “come bambini pur ora nati” appetite
il puro latte spirituale” (1 Pietro2,2).
Il Catechismo inizia con la considerazione
biblica che “tutti gli uomini sono nati per
conoscere Dio” e termina con la
considerazione teologica che è meglio
obbedire a Dio che agli uomini (Atti IV,19). Il
riformatore parte sempre nelle sue
considerazioni bibliche teologiche da un Dio
che si fa conoscere all’umanità in Cristo Gesù
(Giovanni 17,3s) e termina, a differenza di
Lutero, con una valutazione positiva di questo
mondo, oggetto della grazia divina anche
nelle istituzioni civile e quindi politiche.
Tuttavia solo “Il Signore è il re dei re, e
quando ha aperto la sua bocca sacra, deve
essere ascoltato da tutti e sopra tutti”. (p.
64).


L’importanza della istruzione a viva voce”
nella Chiesa Valdese è data, per tre secoli
circa, dalla riunione pomeridiana domenicale,
dove il pastore, servendosi del famoso
“Catechismo di Heidelberg” (1563) dialogava
con la propria comunità. I catechismi
evangelici rispondono dunque all’imperativo
evangelico: “Gesù” disse loro: Andate per
tutto il mondo, predicate l’evangelo ad ogni
creatura. Chi avrà creduto e sarà stato
battezzato sarà salvato; ma chi non avrà
creduto sarà condannato.” (Marco 16,15).


Eugenio Stretti (terzo articolo)






tratto da: TEMPORANEA,
Anno 3 - numero 1 - XVII febbraio 2009, p. 2;

Redazione:
Chiesa Metodista di Genova Sestri
Chiesa Valdese di Genova Sampierdarena
Chiesa Valdese di Genova Centro
Chiesa Ispano americana

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