lunedì 12 aprile 2010

PER UNA SCELTA DI EQUITA' E GIUSTIZIA

Questa è una storia di legalità punita. La storia di datori di lavoro italiani e lavoratori immigrati presi in giro per aver avuto fiducia in una legge dello Stato, stabilizzato un lavoro sommerso, dichiarato la loro situazione a prefetture e questure, e per aver pensato infine che la legge fosse uguale per tutti.

Parliamo della “sanatoria” dei cittadini stranieri, anche se questo nome è improprio perché richiama alla mente condoni offerti ex post a chi, in un modo o nell’altro, ha fatto il furbo. Nel nostro caso, invece, non è di furbi che si tratta, ma di lavoratori onesti a cui è stata offerta la possibilità di vivere alla luce del sole. Non dimentichiamo nemmeno la natura discriminatoria del provvedimento, che ha sanato la posizione solo di chi lavorava nelle nostre case o assisteva i nostri anziani, lasciando costretti allo sfruttamento e alla clandestinità i dipendenti dell’industria e dell’agricoltura: l’ennesima bizzarria tutta italiana alla quale, purtroppo, ci siamo da tempo assuefatti.

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