Roma (NEV), 7 maggio 2008
Gli evangelici italiani partecipano alla mobilitazione internazionale di aiuti umanitari in favore della popolazione del Myanmar, colpita lo scorso 3 maggio dal ciclone Nargis, che ha provocato migliaia di morti e dispersi e ha lasciato oltre un milione di persone senza casa, acqua potabile ed energia elettrica. La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), infatti, ha aperto una sottoscrizione destinata all’organizzazione Action by Churches Together (ACT) International, agenzia umanitaria promossa dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e dalla Federazione luterana mondiale (FLM). “Speriamo che, come in precedenti occasioni, le nostre chiese rispondano in maniera generosa – ha dichiarato Laura Casorio, segretaria esecutiva della FCEI –, nel segno di una solidarietà vera, sentita e concreta”.“Grande sofferenza e tristezza” sono state espresse dal segretario generale del CEC, Samuel Kobia, in una lettera al Consiglio delle chiese del Myanmar, in cui annuncia la mobilitazione delle chiese membro del CEC e dell’ACT in molti paesi. Facendo riferimento agli ostacoli posti dalla giunta militare del paese asiatico all’ingresso di soccorritori stranieri, inoltre, Kobia ha espresso la “speranza che il governo del Myanmar faciliti l’accesso e fornisca la necessaria assistenza ai soccorritori internazionali e alle agenzie di aiuto umanitario, per agevolare le operazioni di soccorso nelle aree colpite”. Tra le altre istituzioni evangeliche prontamente impegnate negli aiuti umanitari al paese asiatico, l’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), attraverso l’Agenzia umanitaria di soccorso e sviluppo dell’Alleanza battista mondiale BWAid, l’Agenzia avventista per lo sviluppo e il soccorso ADRA e l’Esercito della salvezza.
Per contribuire: ccp n. 38016002 (IBAN: IT 54 S 07601 03200 000038016002), intestato a Federazione delle chiese evangeliche in Italia, via Firenze 38, 00184 Roma; causale: “Emergenza Myanmar”.
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