Carlo Papini - tratto da Riforma
Con perfetta tempestività, data l’annunciata «ostensione» della Sindone di Torino, l’archeologa vaticana Barbara Frale ha pubblicato due libri di «scoperte» cui i media hanno dato grande rilievo. Non potendo più contestare direttamente i risultati della prova scientifica del Carbonio 14, che ha datato il telo alla prima metà del XIV secolo, si cerca ora di riesumare vecchie presunte «scoperte» per mantenere vivo l’interesse del pubblico e rimettere in discussione l’antichità e l’autenticità del reperto.
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2 commenti:
Barbara Frale e' notoriamente attendibile quanto Mondo Gabibbo o Giacobbo, quello delle pseudoscienze della RAI.
Garlaschelli del CICAP, uno scienziato propriamente detto, ha sbugiardato la fantarcheologa creando, come gia' fecero altri in passato, una bella sindone.
L' idolatria cattolica rasenta livelli che manco si sognano i piu' beceri tra gli esseri viventi.
Salamaleikum!
Arrivo un po' in ritardo... solo per dire che stimolato dall'intervento di Fabio ho preso contatti con Garlaschelli, il quale mi ha detto che come CICAP sono sì riusciti a riprodurre una Sindone "abbastanza fedele" ma non a ricreare l'immagine del corpo con le stesse caratteristiche (per esempio il singolo filo di tessuto "impresso" solo su un lato e non sull'altro... a ogni prova il colore trapassava dall'altra!)
Ho parlato con diversi cattolici: nessuno di loro mi ha mai detto che l'autenticità della Sindone influisce sulla Fede... non ci capisco più nulla!!!
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