Dall'inizio di giugno le chiese metodiste e valdesi stanno promuovendo un progetto di assistenza sociale in alcuni campi delle zone terremotate in provincia dell'Aquila. Il progetto è realizzato da due assistenti sociali, Elisa Carri e Giovanna Mei, che attualmente vivono in un camper stazionato presso il campo di Camarda. Il progetto consiste nella gestione di uno sportello di servizio sociale rivolto a chi vive nei campi, che offre informazioni, contatti, consulenze per il disbrigo di pratiche, sostegno psicologico e legale. L'intervento si colloca nel quadro dell'azione sostenuta dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Nel corso dell'estate è previsto l'arrivo di alcuni volontari che sosterranno il lavoro delle operatrici permanenti; al tempo stesso si stanno organizzando dei soggiorni per gli sfollati nei centri evangelici italiani. Per sostenere finanziariamente il progetto o per offrire la propria disponibilità per un periodo di volontariato scrivere a: info@chiesavaldese.org
di Elisa Carri
E’ passato: in realtà a Camarda e in altri campi non si è visto nessuno ma il G8 è passato e siamo tornati alla normalità, come le luci e le ombre degli ultimi mesi.
Due autobus diretti a Luogosanto, località sarda, sono arrivati nel Campo di Camarda e per una settimana, una sessantina circa di Camardesi, si sono spogliati dell’etichetta di "Terremotati" per indossarne una decisamente più comoda, quella di "Turisti"!
Ma mentre c’è chi ha trascorso una settimana diversa, di vacanza, c’è chi ha continuato la propria vita in tenda. La mancanza dei tanti bambini si è fatta da subito notare, in quanto è stata una settimana decisamente meno rumorosa. I residenti della tendopoli di Camarda stanno continuando a collaborare tra loro e con la Protezione Civile; a turno, si impegnano nella pulizia dei bagni e degli spazi comuni, nel servizio in segreteria e in cucina. E’ bello vedere come il Campo sembri più dinamico e vivo. Ovviamente le difficoltà da affrontare ci sono sempre e continuano ad emergere le problematiche legate alla convivenza insostenibile nelle tende, legate alla paura che si prova per le scosse sismiche e per l’incertezza sul proprio futuro!
Arrivano diverse segnalazioni da famiglie, residenti non solo nel Campo ma anche fuori. La nostra collaborazione con il C.O.M. "Centro Operativo Misto" con sede a Paganica (fraz. de L’Aquila), e in particolare con l’ufficio "Assistenza alla Popolazione", diventa sempre più richiesta e utile. Il nostro lavoro consiste anche nel creare un ponte di collegamento tra ciò che accade nelle tendopoli e nelle realtà poco "visibili", e gli enti di competenza, presenti sul territorio.
Continua il nostro impegno anche nel Campo S. Biagio, di Tempera. Questo Campo non è gestito dalla Protezione Civile, ma il Capo Campo è della Misericordia. Di fatto però, la tendopoli è completamente gestita dalle Brigate di Solidarietà Attiva, Rifondazione Comunista. I giovani volontari delle Brigate si occupano della gestione del Campo in tutto e per tutto: si impegnano in cucina, nella pulizia degli spazi comuni del Campo, nella pulizia dei bagni, nella gestione della Biblioteca e della tenda ludica.
Il Campo è composto da 180 persone, in più ve ne sono altre 30-40 che usufruiscono solo della mensa perché hanno la casa agibile o la tenda nel terreno di proprietà. Una decina di famiglie presenti nella Tendopoli sono rimaste senza casa e per loro la situazione è più complessa ed è più difficile fare un discorso sulla progettazione del futuro. Molti abitanti di Tempera sono invece ospitati dai figli in altre zone del territorio o hanno trovato una sistemazione altrove.
Ci sono situazioni molto delicate come quella di un paio di famiglie che hanno vissuto un lutto grave. Ci sono stati 9 morti a Tempera, un numero relativamente piccolo se si pensa alla gravità dei danni che il terremoto ha comportato, ma comunque è un numero significativo per la popolazione.
Tra i residenti del Campo S. Biagio nessuno vuole andare via, tutti hanno bisogno di risposte e sicurezze. Questo è un aspetto riscontrato anche nel Campo di Camarda e ci sono altre problematiche in comune, quali la mancanza di privacy, la convivenza a stretto contatto nella tenda che è sempre più difficile e l’integrazione tra diverse esigenze che diventa sempre più incompatibile. Con l’andare del tempo la soglia della tolleranza diminuisce, aumenta la stanchezza che sfocia in rabbia ed è facile che ci siano degli screzi tra la popolazione.
Bisogna notare come in questi piccoli paesi de L’Aquilano non ci siano condomini. Questo significa che la gente non è mai stata abituata a vivere con altre famiglie in uno stesso stabile e doversi ora adattare ad una convivenza forzata non è cosa facile. Tra gli abitanti delle Tendopoli è molto forte l’idea di proprietà privata, di possesso della propria casa, perché è da sempre considerata come luogo dove tutto si può fare, dove chi detta le regole sono i proprietari stessi, senza dover tener conto del vicinato che praticamente, nella realtà del paese, pare non esistere. Ovviamente all’interno delle tendopoli il concetto di "privato" non esiste ma bisogna adattarsi all’idea che tutto è in comune e nulla è di proprietà.
Anche nel Campo di Tempera si sta verificando ciò che è accaduto in quello di Camarda: i bambini non hanno regole! Sono lasciati liberi e senza controllo da parte dei genitori, questo comporterà dei problemi quando i figli rientreranno un giorno, nelle case e dovranno riadattarsi alle regole che si instaurano in una famiglia quando si vive in condizioni e situazioni "normali".
Tra i residenti della Tendopoli di Tempera, sono presenti una ventina di ragazzi comprendenti bambini e adolescenti e questi ultimi sono i più difficili da coinvolgere nelle attività del Campo, vista anche l’età di per sé, complessa da comprendere e da poter gestire.
E’ proprio nel Campo S. Biagio di Tempera che i primi 3 volontari delle Chiese metodiste e valdesi hanno operato per una settimana intera.
Il primo giorno, al loro arrivo, si è tenuto un incontro con il Responsabile delle Brigate di Solidarietà Attiva e la Psicologa che è presente nel Campo due giorni a settimana. Questo incontro è servito ai volontari per capire bene in che contesto si stavano inserendo e quale aiuto potevano offrire concretamente.
Mai come ora questa gente ha bisogno dell’aiuto dei nostri volontari per andare avanti, ed emerge sempre di più la richiesta di una nostra maggiore presenza. Sono Pronte le tende per i nostri volontari, sia nel Campo di Camarda che in quello di Tempera, S. Biagio. La presenza sul campo, di persone che abbiano la volontà di dedicare del tempo all’ascolto e al sostegno di chi sta vivendo da fin troppo tempo in tenda, è sempre più preziosa e ben gradita.
E’ bastata solo una settimana per i volontari che hanno collaborato nel campo S. Biagio per farsi sentir dire da un residente della Tendopoli: Tornate!
E’ sorprendente come la gente riesca ad affezionarsi così velocemente a chi viene da lontano per offrire un aiuto, per trasmettere un messaggio di speranza e sostenere chi ne ha bisogno. Le persone che vivono in tenda hanno tanto bisogno e voglia di raccontarsi, di parlare di sé, di avvertire che qualcuno è ancora interessato a loro e che c’è qualcuno che ha ancora voglia di condividere le sofferenze, le paure e le angosce che questa gente ha provato e che non smette di sentire.
C’è bisogno di organizzare attività ricreative per i bambini e di fare assistenza agli anziani, di ascoltare tutte le persone hanno bisogno di parlare e di sfogarsi, di trasmettere le proprie sensazioni ed emozioni, riflessioni, esigenze e problematiche, nonché desideri.
I nostri aiuti sono fondamentali! La sola presenza nel campo dei volontari è di per sé un grande motivo di gioia per chi riceve il nostro aiuto.Durante il Campo Juniores organizzato ad Ecumene, Centro evangelico metodista, Velletri (Roma), ho portato testimonianza del lavoro che stiamo facendo presso le Tendopoli. I ragazzi molto incuriositi e contenti di questo intervento, avranno la possibilità di visitare e vedere direttamente sul posto, la realtà del Campo S. Biagio di Tempera e del Campo di Camarda.
Avviso per i volontari!
Per informazioni e/o prenotazioni, contattare:
Presso la Tavola Valdese, Demetrio Canale al numero: 06.47.45.537
13 luglio 2009
tratto da: www.chiesavaldese.org
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