domenica 13 settembre 2009

PER UNA CHIESA SENZA BARRIERE


Diceva Dolcino:

"Per pregare Dio, la chiesa consacrata non vale di più di una stalla di cavalli o di porci.
Si può adorare Cristo nei boschi come nelle chiese, anzi meglio."

PREGHIERA DOLCINIANA di Tavo Burat (Gustavo Buratti)

Sogno una chiesa che marcia verso il suo Maestro.

Sogno una chiesa che perda il suo tetto,
ed al suo posto non abbia che il cielo, le nuvole del sole
ed il mite chiarore delle stelle.

Sogno una chiesa senza porta né serratura, dove si possa entrare ed uscire liberamente, perché il dentro ed il fuori sono un tutt'uno.

Sogno una chiesa che non lasci alcuno fuori dalla porta, che non cerchi sicurezza e che non abbia chiave.

Sogno una chiesa i cui muri si dissolvano e si perdano, così che la luce penetri da ogni lato; una chiesa nella libertà, che non dia importanza a ciò che è, né ai suoi limiti né alle sue frontiere; una chiesa che offra in sacrificio a Dio i suoi muri ed il suo campanile, nella chiarezza luminosa dei cieli.

Sogno una chiesa trasparente come il vetro, ed anche di più, una chiesa che sia libera ed aperta quanto il mondo intero, nella quale ognuno percorre gioioso e pieno di fiducia il proprio sentiero, in cammino incontro alla gente.

1 commento:

maurizio abbà ha detto...

Si ripropone questa preghiera
semplice nella sua forma e intensa nei suoi contenuti.