domenica 29 agosto 2021

Predicazione di domenica 29 agosto 2021 su Genesi 4, 1-16 a cura di Pietro Magliola

Genesi 4, 1-16a


Adamo conobbe Eva, sua moglie, la quale concepì e partorì Caino, e disse: «Ho acquistato un uomo con l'aiuto del SIGNORE».Poi partorì ancora Abele, fratello di lui. Abele fu pastore di pecore; Caino lavoratore della terra.
Avvenne, dopo qualche tempo, che Caino fece un'offerta di frutti della terra al SIGNORE. Abele offrì anch'egli dei primogeniti del suo gregge e del loro grasso. Il SIGNORE guardò con favore Abele e la sua offerta, ma non guardò con favore Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato, e il suo viso era abbattuto. Il SIGNORE disse a Caino: «Perché sei irritato? e perché hai il volto abbattuto? Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!»
Un giorno Caino parlava con suo fratello Abele e, trovandosi nei campi, Caino si avventò contro Abele, suo fratello, e l'uccise.

Il SIGNORE disse a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?» Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?» . Il SIGNORE disse: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra. Ora tu sarai maledetto, scacciato lontano dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. Quando coltiverai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti e tu sarai vagabondo e fuggiasco sulla terra». Caino disse al SIGNORE: «Il mio castigo è troppo grande perché io possa sopportarlo. Tu oggi mi scacci da questo suolo e io sarò nascosto lontano dalla tua presenza, sarò vagabondo e fuggiasco per la terra, così chiunque mi troverà, mi ucciderà». Ma il SIGNORE gli disse: «Ebbene, chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte più di lui». Il SIGNORE mise un segno su Caino, perché nessuno, trovandolo, lo uccidesse.

Caino si allontanò dalla presenza del SIGNORE


Adamo ed Eva sono stati cacciati dal giardino di Eden, e devono affrontare la vita quotidiana. Nascono due figli, Caino (che vuol dire acquistato) e Abele (che vuol dire aria, vento). I due fanno lavori differenti, il primo agricoltore, il secondo contadino, e tutti e due fanno al Signore l’offerta delle loro primizie. Dio però sceglie: accetta l’offerta di Abele, rifiuta quella di Caino. Non si sa perché, e ogni tentativo di cercare una risposta a questa domanda si risolve nella formulazione di pure ipotesi. Rimane il fatto che questa scelta del Signore scatena il dramma. Caino si irrita, ma la sua ira non si rivolge a Dio che ha rifiutato l’offerta, bensì contro il fratello, l’offerta del quale è stata accettata.

Il problema che viene messo in evidenza è la difficoltà di accettare che le cose possano andar male per uno e bene per l’altro. Quando questo succede, la cosa più semplice è prendersela con quell’altro, con il fratello. Dio è lontano (così pensa Caino), Abele è qui vicino a me. Se tolgo di mezzo Abele, Dio non dovrà più scegliere tra due offerte ma dovrà accettare la mia, che sarà l’unica.

Ma Dio non è lontano. Anche se non ne ha accettato l’offerta, Dio vigila su Caino e lo invita a resistere al male che lo assale. Può farlo, e lo deve fare. Può agire bene. Solo così potrà rialzare il suo volto; potrà rialzarsi dal pozzo senza fondo dell’odio, dell’invidia, della rabbia, da tutto ciò che il rifiuto dell’offerta da parte di Dio ha provocato in lui.

Caino non ascolta Dio, e uccide Abele. Lo uccide mentre stava parlando con lui, nei campi, sfruttando la normalità di questa situazione di fiducia.

Nuovamente Dio interviene per chiedere a Caino notizie del fratello. “Dov’è tuo fratello?” ci ricorda “Adamo, dove sei?”. Dio si conferma come colui che cerca chi non vuole o non può più mostrarsi. Non si disinteressa delle sue creature, le cerca perché vuole averne cura nonostante tutto, nonostante tutti, e nonostante loro stesse.

La risposta di Caino è addirittura arrogante. Possiamo immaginarlo mentre risponde senza neppure guardare in faccia il Signore. E’ forse lui il custode di suo fratello? Se lo cerchi da solo,visto che gli interessa tanto!

La risposta di Dio racchiude, si può dire, tutta la gamma dei sentimenti umani davanti ad un omicidio: orrore, ira, rabbia, giudizio. Caino viene maledetto, cacciato dal paese dove abitava, privato del sostentamento procurato dal lavoro. Dovrà andare in giro per il mondo, senza casa e senza pace.

Caino comprende l’immensità della punizione, e ne sottolinea due aspetti: l’essere nascosto lontano dalla presenza del Signore, e il dover andare vagabondo e fuggiasco per il mondo, così che chiunque lo troverà lo ucciderà. Colui che ha eliminato Abele dalla presenza del Signore teme che Dio lo abbandoni, ha paura di vivere lontano dalla presenza del Signore. A questa sanzione, annunziatagli dal Signore, Caino ne aggiunge un’altra, di cui Dio non ha fatto menzione: la sua uccisione da parte di chiunque lo incontri. Come suol dirsi, sangue chiama sangue. Chi ha ucciso, deve a sua volta morire. Così pensa Caino.

Ma Dio non ha queste idee. Non è un buonista, non ignora la colpa e non cancella la punizione, ma, appunto, la punizione appartiene a Lui solo. Dio riserva a sé la retribuzione e la punizione, non vuole che l’uomo agisca in suo luogo. Il di più è opera e giudizio dell’uomo, violenza e non giustizia. Pone allora in fronte a Caino un marchio, marchio di condanna e contemporaneamente di salvezza, e dichiara che chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte di più.

Caino si allontana quindi dalla presenza del Signore. Avrà la sua vita, le sue mogli, i suoi figli. Non verrà ucciso. Il marchio che Dio gli ha posto in fronte lo protegge dalla vendetta umana.

Al termine di questo ripercorso della storia, quali insegnamenti possiamo trarre?

Il primo: Dio è sempre alla ricerca dell’uomo. L’uomo può nascondersi, può esser messo nella condizione di non poter ricercare Dio, ma Dio non smetterà mai di cercarlo, di seguirlo giorno per giorno.

Il secondo, conseguenza del primo: l’uomo non può nascondersi da Dio. Dio sarà sempre in grado di ritrovarlo, e una volta ritrovato si preoccuperà di rendergli chiaro qual è la via da seguire per mantenere la giusta relazione con Lui.

Il terzo: quando l’uomo rifiuta la strada indicata da Dio, Dio non vuole vendicatori in Suo nome, ma riserva a sé la punizione, perché anche nella punizione Dio vuole conservare la grazia.

Il peccato ha vinto Caino, ma continua ad aggirarsi intorno agli uomini, anche intorno a noi. Possiamo vincerlo. Anche a noi Dio dice: “Se agisci bene, non rialzerai il tuo volto?”. Possa Dio assisterci nell’agire bene.

 

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