lunedì 24 gennaio 2011

DIO CI SCRIVE...

“Monologo…”


Mentre ti alzavi questa mattina, io ti stavo osservando. Speravo che tu mi parlassi, anche solo qualche parola, domandando il mio parere su qualche argomento o ringraziandomi per qualcosa di buono che ti era capitato ieri. Ho notato che eri molto occupato…a cercare i vestiti adatti da indossare per andare al lavoro. Continuavo ad aspettare mentre ti preparavi correndo per la casa; credevo che avresti trovato qualche minuto per fermarti e dirmi: “Ciao!”, ma eri troppo occupato.

Per vedere se finalmente notavi la mia presenza, accesi il cielo per te, lo riempii di colori e di dolci canti di uccelli…però neppure te ne eri accorto.

Ti ho guardato mentre andavi verso il lavoro e ho aspettato pazientemente tutto il giorno. Suppongo che, con tante attività, fossi troppo occupato per dirmi qualcosa.

Di ritorno dal tuo lavoro, ho visto la tua stanchezza e ho voluto mandarti la pioggia perché l’acqua si portasse via il tuo stress. Ho pensato che facendoti questo piacere, ti saresti ricordato di me. Invece, infuriato, hai offeso il mio nome. Desideravo tanto che mi parlassi…comunque restava ancora abbastanza tempo. Hai acceso la televisione: ho aspettato pazientemente mentre vedevi il tuo programma preferito. Dopo hai cenato e ti sei dimenticato di me. Vedendoti stanco ho capito il tuo silenzio, e ho spento lo splendore del cielo, ma non ti ho lasciato nel buio: l’ho tramutato in un luccichio di stelle…

E’ stato bello, peccato che non te ne sia accorto.

All’ora di dormire credo che tu fossi già sfinito. Hai augurato la buona notte ai tuoi familiari, sei andato a letto e ti sei addormentato subito. Ho accompagnato con una musica i tuoi sogni, e i miei animali notturni hanno dato sfoggio di sé… Ma non importa: può darsi che tu non ti renda conto che sono sempre lì per te. Ho più pazienza di quanto tu possa immaginare. Vorrei fartela vedere, perché tu possa averla anche con gli altri. Ti amo così tanto che aspetto ogni giorno una preghiera da te.

Ora ti stai alzando di nuovo… non mi resta altro che continuare ad amarti e a sperare che almeno oggi tu mi possa dedicare un po’ di tempo.

Ti auguro una buona giornata.


TUO PADRE “ABBÀ”, DIO.


(tratto da:

APL informazioni,

notiziario della

Associazione Professori e Cultori di Liturgia,

Anno XXXIV,

20 marzo 2005, n. 82, pp. 20-21).










1 commento:

piera ha detto...

non puoi immaginare Maurizio, quante persone si fermano a leggere questo monologo di DIO! Lo abbiamo messo nelle due bacheche (Quella dell'Ospedale e quella della Chiesa di Via Fecia a Biella)
Grazie ! Piera