giovedì 27 gennaio 2011

Preghiera composta in un campo di sterminio da un ebreo

Pace agli uomini che desiderano il male; si ponga fine ad ogni vendetta, non si parli più di castigo e correzione. I crimini commessi superano ogni misura; i limiti di ogni percezione umana, e molti sono i testimoni del sangue versato.

Per questo, o Dio, non pesare con la bilancia della giustizia gli orribili delitti dei carnefici, di cui è giusto ti rendano conto, ma fa che le cose possano andare in altro modo. A tutte le persone che hanno agito con malvagità, ai carnefici, delatori e traditori, metti piuttosto in conto tutto il coraggio e la forza d’animo degli altri, la rassegnazione, la profonda dignità, la pena silenziosa, la fatica, la speranza, mai venuta meno, il coraggioso sorriso che vinceva le lacrime, e tutto l’amore, il sacrificio, l’amore bruciante.

Tutti i cuori segnati e torturati che resistettero forti, senza perdere fiducia di fronte alla morte e nella morte, nelle ore della più acuta debolezza.

Fa’ che conti tutto questo, o Dio. Come prezzo di riscatto per il perdono della colpa, perché risorga la giustizia.

Conti tutto il bene, non il male. E ricordando i nostri nemici non parleremo più di sacrificio, non saremo l’incubo e l’orrore degli spiriti, ma verremo in loro aiuto perché possano abbandonare il razzismo.

Solo questo chiederemo loro quando tutto sarà finito, un giorno, di poter vivere come persone fra persone. Torni la pace su questa povera terra, su ogni persona di buona volontà, la pace si estenda a tutti, senza distinzione.

Ricorda, invece, i frutti che abbiamo portato proprio da queste sofferenze: E’ cresciuta in noi la disponibilità, ci si è fatta, più limpida la lealtà, più ampia la generosità E quando essi si presenteranno per il tuo giudizio, lascia che i frutti che abbiamo portato siano il loro perdono.

Preghiera composta in un campo di sterminio da un ebreo


tratto da:

«la Voce alessandrina»,

Settimanale di informazione e di opinione

della diocesi di Alessandria,

Alessandria venerdì 21 gennaio 2011,

N.2 – Anno CXXXII,

p. 13.

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