giovedì 11 settembre 2008

11 SETTEMBRE 2001: PER RICORDARE E PER CAMBIARE

Padre nostro a New York
Padre nostro che sei nei cieli,
tu che hai visto da vicino, a New York,
il volto straziato di chi fra le fiamme, la polvere, 
il vento in un cantuccio della coda di un aereo
ha sentito l’ultimo battito del suo cuore,
tu che hai sofferto e pianto con chi 
ha chiesto aiuto
sventolando un fazzoletto bianco,
accompagnalo nella nuova vita di pace
dove il tuo nome è veramente santificato.
O Signore, venga il tuo regno in cui guerra, assassinio, terrorismo, paura, sofferenza non esistano più neppure come parole.
In terra e in cielo sia fatta la tua volontà
che sicuramente è diversa da quella di chi invocando il tuo nome 
pretende di averti in esclusiva per la sua nazione o la sua religione contro un altro popolo o contro un’altra razza.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
che non è solo un cibo per il corpo ma un nutrimento della cultura di pace 
dove il sorriso, l’amore, la stretta di mano sono ancora 
le espressioni più belle della donna e dell’uomo.
Non ci esporre alla tentazione della vendetta, dell’odio, della guerra, 
ma liberaci dal male contro il quale tu stesso stai lottando e hai lottato nei campi di concentramento nelle trincee delle battaglie nei cieli di New York
in un tragico giorno di settembre.
Fa che quell’ultimo messaggio
-ti voglio bene- inviato alla madre da chi stava per morire
 come un piccolo passero non visibile dalle spietate videocamere 
sia diretto a tutti noi che ti preghiamo di darci la forza di amare ancora.
Amen

                                                                                                         Massimiliano Zegna

citazione da: «Valdesi a Biella», anno III – n. 5 – Ottobre 2001, 
pp. 1-2.


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