Soli Deo gloria
Istituzione della Religione Cristiana
di Giovanni Calvino
Francoforte del 1536, gli editori Thomas
Platter e Balthasar Lasius presentano l'opera in
latino di un giovane studioso Giovanni Calvino
(1509) di circa 500 pagine dal titolo “Christianae religiones
institutio” perchè il giurista e teologo Calvino
scrive questo volume? Per
una ragione pastorale, a
servizio degli evangelici e
una politica, come si intuisce
dalla epistola dedicatoria:
“al re di Francia cristianissimo,
di nome
Francesco I, suo principe e
sovrano, Giovanni Calvino
augura pace e salvezza
nel nostro Signore Gesù
Cristo”. Il movimento riformato
francese, a differenza
di quello tedesco, è in urto
con il principe, a causa di
una intensa evangelizzazione
che induce il re a
schierarsi con le gerarchie
cattoliche romane e con la
magistratura, in larga parte
ostile al movimento riformato.
Questa prima edizione
dell'opera è sostanzialmente
un catechismo, nel solco
del grande e piccolo catechismo
di Lutero. Vi sono 6
capitoli relativi ai 10
comandamenti, al Credo, al
Padre Nostro, ai sacramenti
(Battesimo e Cena) ai 5 riti
non evangelici accolti dalla
chiesa romana come sacramenti
e ai rapporti tra chiesa
e stato. L'istituzione,
edita a Strasburgo nell'agosto
1539 del tipografo Wendelin Ribel, è un'opera originale
e quindi rifatta. Tradotta in francese da Calvino
nel 1541, consta di oltre 800 pagine e 17 capitoli. La
teologia evangelica riformata risulta nelle tematiche
affrontate: a differenza di Lutero, Calvino non parte
nella illustrazione della teologia evangelica, dalla giustificazione
per fede ma dal problema della conoscenza
di Dio e dell'uomo. L'uomo vive della gloria di Dio
(= la sua presenza), in armonia con l'Antico e Nuovo
Testamento. Gloria è una parola chiave del Nuovo
Testamento (166 volte) che indica la vera conoscenza
di Dio Padre nel Figlio Gesù Cristo. Il volume si divide
in 17 capitoli che affrontano i problemi fondamentali
della Fede Cristiana: la legge, la fede, la penitenza,
la giustificazione, la relazione tra antico e nuovo
Testamento, la predestinazione, la preghiera, i sacramenti,
la libertà cristiana. Infine sono affrontati i temi
ecclesiologici: il governo ecclesiastico, lo stato, i falsi
sacramenti e l'etica (o vita cristiana).
Le edizioni del 1550 (latina) e del 1551 francese
hanno alcune innovazioni: la suddivisione del testo in
capitoli e paragrafi, con un indice delle materie e
delle citazioni scritturali. Inoltre sono aggiunti 3
nuovi capitoli: 1) rapporto Sacra Scrittura-Autorità,
2) il culto dei santi e delle immagini, 3) il problema
della coscienza umana. L'edizione francese del 1551,
in particolare, presenta
una rivisitazione teologica
del capitolo sulla risurrezione.
Nel settembre del
1558, Giovanni Calvino
viene colpito da una violenta
febbre, le sue condizioni
di salute già precarie,
diventano preoccupanti.
Calvino riscrive
ancora una volta la sua
opera (edizione latina 1559,
edizione francese 1560) per
offrire al lettore una lettura
più organica delle tematiche
affrontate nella seconda
edizione del 1539. Questa
edizione definitiva consta
di 4 libri: la conoscenza di
Dio come creatore e reggitore
del mondo, la salvezza
rappresentata da Gesù
Cristo, la salvezza gratuita
mediante la fede, la santificazione
opera dello
Spirito Santo, gli strumenti
di grazia offerti per lo svolgimento
della vocazione
cristiana nel mondo. A un
giovane ed intelligente
pastore valdese, Giorgio
Tourn, dobbiamo l'attuale
versione Utet (2 volumi,
Torino 1971) citiamo con
riconoscenza al Signore
della gloria le altre versioni
in italiano:
Istituzione della religione cristiana in volgare italiano
tradotta per Giulio Cesare Pascali, Ginevra
1557, traduzione parziale a cura di Piero Jahier,
“Giovanni Calvino, la religione individuale,
Lanciano 1912.
G. Calvino, “Istituzione della religione cristiana”
brani scelti, Milano 1944.
G. Calvino “Istituzione della religione cristiana”
brani scelti da Giuseppe Alberigo, la riforma protestante,
Milano 1959.
“Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali vi hanno
annunciato la parola di Dio, e considerando quale sia
stata la fine della loro vita, imitate la loro fede: Gesù
Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” (Ebrei 13,7-
8).
(2) Prosegue
EUGENIO STRETTI
tratto da: TEMPORANEA,
Anno 2 - numero 6 - dicembre 2008, p. 2;
redazione:
Chiesa Metodista di Genova Sestri
Chiesa Valdese di Genova Sampierdarena
Chiesa Valdese di Genova Centro
Chiesa Ispano americana
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