segue..
Nel contesto nordamericano, il concetto di liberazione è stato alla base della fede degli schiavi americani e permea il canto degli spiritual.
Gli Spiritual rappresentavano il grido di sofferenza, l’invocazione di aiuto e la speranza della redenzione e quindi della liberazione. Una richiesta (Cone). Anche se dal punto di vista dei padroni era considerato un canto di fede che aiutava gli schiavi a prendere atto della loro condizione e a rinviare la loro speranza di riscatto all’aldilà.
Il mio Signore non ha forse liberato Daniele? ( Didn’t My Lord Deliver Daniel?)
II mio Signore non ha forse liberato Daniele, liberato Daniele, liberato Daniele?
Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, liberato Daniele,
E perché non ogni altro uomo?
Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, liberato Daniele, liberato Daniele? Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, E perché non ogni altro uomo?
Egli ha liberato Daniele dalla fossa dei leoni, Giona dal ventre della balena, E i fanciulli ebrei dalla fornace ardente, E perché non ogni altro uomo?
La luna rotola giù in un fiume di porpora,
II sole rinuncia a brillare,
E ogni stella scompare,
II Signore Gesù sarà tutto mio.
Il vento soffia da est e il vento soffia da ovest,
II vento soffia come nel giorno del giudizio,
E ogni povera creatura che non ha mai pregato Sarà lieta di pregare quel giorno.
Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, liberato Daniele, liberato Daniele? Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, E perché non ogni altro uomo?
Sono salito sulla barca santa e la barca è salpata, Mi ha deposto sulla spiaggia di Canaan E non tornerò più indietro.
Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, liberato Daniele, liberato Daniele? Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, E perché non ogni altro uomo?
Va, Mosè (Go Down Moses)
Quando Israele era in terra d'Egitto,
(CHORUS) Lascia andare il mio popolo! A tanto dura oppressione non poteva più resistere. Lascia andare il mio popolo!
Va, Mosè,
Là in terra d'Egitto,
Dì al vecchio Faraone
Di lasciare andare il mio popolo!
«Così ha detto il Signore», l'ardito Mosè disse,
Lascia andare il mio popolo! «Altrimenti colpirò a morte i vostri primogeniti.»
Lascia andare il mio popolo!
Va, Mosè,
Là in terra d'Egitto,
Dì al vecchio Faraone
Di lasciare andare il mio popolo!
Non faticheranno più come bestie in schiavitù,
Lascia andare il mio popolo! Finiamola dunque con lo sfruttamento d'Egitto.
Lascia andare il mio popolo!
Va, Mosè,
Là in terra d’Egitto,
Dì al vecchio Faraone
Di lasciare andare il mio popolo!
Nei tempi a noi vicini, la teologia di liberazione nordamericana nota come "Black Theology" è stata lanciata e valorizzata da A. Cleage e soprattutto da James Hal. Cone con il suo libro dal titolo: “ Black Theology and Black power” , New York 1969
Metodista, è uno dei più conosciuti teorizzatori della "teologia nera" (Black theology), una forma di teologia della liberazione che si propone di ripensare la fede cristiana a partire dall'esperienza dei neri d'America. Attualmente è docente di teologia sistematica allo Union Theological Seminary di New York.
Quella di James Cone è stata definita come una teologia sistematica nera. Egli pensa che i cristiani neri nel nord America non possano seguire una "Chiesa bianca", poiché essa non li ha sostenuti nella loro lotta per l'uguaglianza nei diritti umani. Per quanto questo tema si svolga attraverso tutta l'opera di Cone, i suoi primi libri, Black Theology and Black Power e A Black Theology of Liberation, sono delineati marcatamente nella grande corrente dei teologi bianchi come Karl Barth (su cui Cone ha scritto la sua tesi di dottorato) e Paul Tillich. In risposta alle critiche di altri teologi neri . Cone iniziò a fare maggior uso delle risorse native delle comunità cristiane afroamericane nel suo lavoro teologico, compreso lo spiritual degli schiavi, il blues, e gli scritti di importanti pensatori afroamericani come David Walker, Henry McNeal Turner, e W. E. B. DuBois. La sua teologia è stata consistentemente influenzata da Malcolm X e Martin Luther King Jr.
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Nel contesto nordamericano, il concetto di liberazione è stato alla base della fede degli schiavi americani e permea il canto degli spiritual.
Gli Spiritual rappresentavano il grido di sofferenza, l’invocazione di aiuto e la speranza della redenzione e quindi della liberazione. Una richiesta
Il mio Signore non ha forse liberato Daniele? ( Didn’t My Lord Deliver Daniel?)
II mio Signore non ha forse liberato Daniele, liberato Daniele, liberato Daniele?
Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, liberato Daniele,
E perché non ogni altro uomo?
Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, liberato Daniele, liberato Daniele? Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, E perché non ogni altro uomo?
Egli ha liberato Daniele dalla fossa dei leoni, Giona dal ventre della balena, E i fanciulli ebrei dalla fornace ardente, E perché non ogni altro uomo?
La luna rotola giù in un fiume di porpora,
II sole rinuncia a brillare,
E ogni stella scompare,
II Signore Gesù sarà tutto mio.
Il vento soffia da est e il vento soffia da ovest,
II vento soffia come nel giorno del giudizio,
E ogni povera creatura che non ha mai pregato Sarà lieta di pregare quel giorno.
Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, liberato Daniele, liberato Daniele? Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, E perché non ogni altro uomo?
Sono salito sulla barca santa e la barca è salpata, Mi ha deposto sulla spiaggia di Canaan E non tornerò più indietro.
Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, liberato Daniele, liberato Daniele? Il mio Signore non ha forse liberato Daniele, E perché non ogni altro uomo?
Va, Mosè (Go Down Moses)
Quando Israele era in terra d'Egitto,
(CHORUS) Lascia andare il mio popolo! A tanto dura oppressione non poteva più resistere. Lascia andare il mio popolo!
Va, Mosè,
Là in terra d'Egitto,
Dì al vecchio Faraone
Di lasciare andare il mio popolo!
«Così ha detto il Signore», l'ardito Mosè disse,
Lascia andare il mio popolo! «Altrimenti colpirò a morte i vostri primogeniti.»
Lascia andare il mio popolo!
Va, Mosè,
Là in terra d'Egitto,
Dì al vecchio Faraone
Di lasciare andare il mio popolo!
Non faticheranno più come bestie in schiavitù,
Lascia andare il mio popolo! Finiamola dunque con lo sfruttamento d'Egitto.
Lascia andare il mio popolo!
Va, Mosè,
Là in terra d’Egitto,
Dì al vecchio Faraone
Di lasciare andare il mio popolo!
Nei tempi a noi vicini, la teologia di liberazione nordamericana nota come "Black Theology" è stata lanciata e valorizzata da A. Cleage e soprattutto da James Hal. Cone con il suo libro dal titolo: “ Black Theology and Black power” , New York 1969
Metodista, è uno dei più conosciuti teorizzatori della "teologia nera" (Black theology), una forma di teologia della liberazione che si propone di ripensare la fede cristiana a partire dall'esperienza dei neri d'America. Attualmente è docente di teologia sistematica allo Union Theological Seminary di New York.
Quella di James Cone è stata definita come una teologia sistematica nera. Egli pensa che i cristiani neri nel nord America non possano seguire una "Chiesa bianca", poiché essa non li ha sostenuti nella loro lotta per l'uguaglianza nei diritti umani. Per quanto questo tema si svolga attraverso tutta l'opera di Cone, i suoi primi libri, Black Theology and Black Power e A Black Theology of Liberation, sono delineati marcatamente nella grande corrente dei teologi bianchi come Karl Barth (su cui Cone ha scritto la sua tesi di dottorato) e Paul Tillich. In risposta alle critiche di altri teologi neri . Cone iniziò a fare maggior uso delle risorse native delle comunità cristiane afroamericane nel suo lavoro teologico, compreso lo spiritual degli schiavi, il blues, e gli scritti di importanti pensatori afroamericani come David Walker, Henry McNeal Turner, e W. E. B. DuBois. La sua teologia è stata consistentemente influenzata da Malcolm X e Martin Luther King Jr.
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