Veduta di Zenica
La storia del Polo Oncologico di Zenica parte da lontano. Il legame tra Piemonte e Bosnia si è infatti intessuto e consolidato nel corso degli anni, arricchendosi nel tempo di una preziosa conoscenza reciproca e di molti traguardi raggiunti.
Già nel 1997 era stato stipulato un Protocollo di Cooperazione e Partenariato tra la Regione Piemonte e il Cantone di Zenica-Doboj, rivolto al sostegno di riabilitazione del sistema socio economico del Cantone, come atto conseguente alle iniziative umanitarie e di assistenza post bellica.
Successivamente, nel dicembre 2003, la Regione Piemonte ed il Ministero degli Affari Esteri hanno sottoscritto un accordo attraverso il quale sono state finanziate iniziative di cooperazione internazionale nei Paesi dei Balcani.
Per sviluppare un’azione di cooperazione e collaborazione in Bosnia-Erzegovina, nello specifico Cantone di Zenica-Doboj, che consentisse la realizzazione di progetti di sviluppo socio-sanitario ed economico, il 12 dicembre 2004 è stato siglato un ulteriore Protocollo di Intesa che prevedeva, nel campo della sanità, l’attivazione di un Programma di Screening per i tumori del collo dell’utero e l’istituzione di un Polo Oncologico, funzionalmente collegato alla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta.
Operativamente, nel settore dell’oncologia, tutto ebbe inizio nel 2002, quando si diede vita al progetto Breza Vedra (Breza Serena), di screening per il tumore del collo dell’utero nella piccola città di Breza, che, gradualmente, si è poi esteso alle 12 municipalità del cantone di Zenica-Doboj.
Successivamente, nel dicembre 2003, la Regione Piemonte ed il Ministero degli Affari Esteri hanno sottoscritto un accordo attraverso il quale sono state finanziate iniziative di cooperazione internazionale nei Paesi dei Balcani.
Per sviluppare un’azione di cooperazione e collaborazione in Bosnia-Erzegovina, nello specifico Cantone di Zenica-Doboj, che consentisse la realizzazione di progetti di sviluppo socio-sanitario ed economico, il 12 dicembre 2004 è stato siglato un ulteriore Protocollo di Intesa che prevedeva, nel campo della sanità, l’attivazione di un Programma di Screening per i tumori del collo dell’utero e l’istituzione di un Polo Oncologico, funzionalmente collegato alla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta.
Operativamente, nel settore dell’oncologia, tutto ebbe inizio nel 2002, quando si diede vita al progetto Breza Vedra (Breza Serena), di screening per il tumore del collo dell’utero nella piccola città di Breza, che, gradualmente, si è poi esteso alle 12 municipalità del cantone di Zenica-Doboj.
Traendo spunto e impulso da questa felice esperienza di prevenzione dei tumori femminili, si è voluto garantire la possibilità di cura dei tumori rilevati. Nasce così il progetto di attivazione del nuovo Polo della Rete Oncologica Piemonte Valle d'Aosta presso l'Ospedale Cantonale di Zenica.
Tale progetto è stato reso possibile anche grazie al significativo contributo della compagnia di San Paolo, che ha finanziato la parte dei lavori di ristrutturazione, e della fondazione CRT, che a sua volta ha finanziato l'attività di formazione degli operatori bosniaci. La Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, partner tecnico e scientifico dell’iniziativa, ha contribuito anche economicamente garantendo la copertura dei viaggi e dei soggiorni a Zenica dei propri operatori, nell’ambito del programma formativo.
Sono trascorsi circa tre anni di intenso lavoro comune, fatto di incontri, progettazione, verifiche, formazione, tutoraggio. Risultato: il 15 maggio di quest'anno l'Ospedale cantonale di Zenica è stato finalmente in grado di ospitare un servizio di Oncologia, primo e unico di tutto il Cantone, provvisto di posti letto di ricovero ordinario e di day hospital e di spazi dedicati all'attività ambulatoriale.
Il personale medico e infermieristico, che durante l'ultimo triennio ha compiuto l'iter formativo sia presso l'Azienda Sanitaria Ospedaliero-Universitaria San Giovanni Battista di Torino, sia presso la Scuola di specializzazione in Oncologia di Belgrado, è pronto. Tuttavia, l'attivazione ex novo di un servizio di diagnosi e cura comporta la necessità di supportare gli operatori locali, almeno nel periodo iniziale.
L' attivazione del Polo di Zenica, ha coinvolto tutti i Poli della Rete che garantiscono la presenza di alcuni operatori, durante la fase di monitoraggio/tutoraggio presso l'Ospedale di Zenica. Infatti un medico ed un infermiere, a turni di un paio di settimane, stanno affiancando il personale in loco. Tutto ciò dimostra la grande disponibilità e l'interesse di tutta la Rete, a partecipare al progetto della propria estensione oltre i confini, in uno dei Paesi più critici dei Balcani, la Bosnia appunto.
Il lavoro di questi anni, fatto di progettazioni, relazioni, viaggi e incontri con gli amministratori, i medici e gli infermieri bosniaci, ha creato, nel gruppo di operatori, un legame più intenso della “normale” collaborazione professionale che ha permesso di superare le difficoltà e di trovare un nuovo significato e qualche obiettivo in più nel lavoro di rete.
L' attivazione del Polo di Zenica, ha coinvolto tutti i Poli della Rete che garantiscono la presenza di alcuni operatori, durante la fase di monitoraggio/tutoraggio presso l'Ospedale di Zenica. Infatti un medico ed un infermiere, a turni di un paio di settimane, stanno affiancando il personale in loco. Tutto ciò dimostra la grande disponibilità e l'interesse di tutta la Rete, a partecipare al progetto della propria estensione oltre i confini, in uno dei Paesi più critici dei Balcani, la Bosnia appunto.
Il lavoro di questi anni, fatto di progettazioni, relazioni, viaggi e incontri con gli amministratori, i medici e gli infermieri bosniaci, ha creato, nel gruppo di operatori, un legame più intenso della “normale” collaborazione professionale che ha permesso di superare le difficoltà e di trovare un nuovo significato e qualche obiettivo in più nel lavoro di rete.
L’impegno e la collaborazione reciproca ha permesso di vedere, attraverso una differente prospettiva, la realtà di vita e di lavoro di un posto meno fortunato, con poche risorse ma con molta volontà e molto coraggio nella realizzazione di nuovi servizi per le persone malate.
Anche la Chiesa Valdese contribuisce alla realizzazione di questo ambizioso progetto, attraverso la partecipazione all’attività di tutoraggio a Zenica svolta dal Primario del Oncologia dell’Ospedale Valdese di Torino, Gianni Fornari e del Primario di Oncologia dell’Ospedale Molinette, Libero Ciuffreda, membro della Chiesa Valdese di Chivasso e responsabile scientifico del progetto di istituzione del Polo Oncologico di Zenica-Doboj in Bosnia-Erzegovina.
1 commento:
Grazie al Dott. LIBERO CIUFFREDA,
della Comunità Valdese di Chivasso (Torino),
per aver condiviso queste significative
considerazioni della sua esperienza
di Solidarietà pratica
e a lungo raggio in Bosnia-Erzegovina.
Maurizio
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