CHIESA EVANGELICA VALDESE di BIELLA
Via Fecia,9/c - BIELLA
Domenica 23 novembre 2008
Domenica dell'Eternità
Ultima Domenica dell'Anno Liturgico
28a DOPO PENTECOSTE
CULTO DI ADORAZIONE E LODE
ore 10.00
Rendimi la gioia della tua salvezza e uno spirito volenteroso mi sostenga
(Salmo 51,12)
Il cieco guarito disse: «Quell'uomo che si chiama Gesù fece del fango, me ne spalmò gli occhi e mi disse: "Va' a Siloe e lavati". Io quindi sono andato, mi son lavato e ho ricuperato la vista»
(Giovanni 9,11)
Vi è più forza salvifica e potenza di guarigione in un solo sputo di Gesù Cristo che in tutti i migliori sforzi di qualsiasi essere umano.
Goran Aimsen
(tratto da: Un Giorno Una Parola 2008, edizione italiana, editrice Claudiana, p. 264)
Liturgia a cura del pastore valdese Maurizio Abbà
Predicazione a cura di: LILIA CIMMA ZALDERA
Testi Biblici della Predicazione:
Isaia 42,1-4
Il servo del Signore
1 «Ecco il mio servo, io lo sosterrò;
il mio eletto di cui mi compiaccio;
io ho messo il mio spirito su di lui,
egli manifesterà la giustizia alle nazioni.
2 Egli non griderà, non alzerà la voce,
non la farà udire per le strade.
3 Non frantumerà la canna rotta
e non spegnerà il lucignolo fumante;
manifesterà la giustizia secondo verità.
4 Egli non verrà meno e non si abbatterà
finché abbia stabilito la giustizia sulla terra;
e le isole aspetteranno fiduciose la sua legge».Matteo 12,14-21
Numerose guarigioni
14 I farisei, usciti, tennero consiglio contro di lui, per farlo morire.
15 Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là; molti lo seguirono ed egli li guarì tutti;
16 e ordinò loro di non divulgarlo,17 affinché si adempisse quanto era stato detto per bocca del profeta Isaia:
18 «Ecco il mio servitore che ho scelto; il mio diletto, in cui l'anima mia si è compiaciuta.
Io metterò lo Spirito mio sopra di lui,
ed egli annuncerà la giustizia alle genti.
19 Non contenderà, né griderà
e nessuno udrà la sua voce sulle piazze.
20 Egli non triterà la canna rotta
e non spegnerà il lucignolo fumante,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia.
21 E nel nome di lui le genti spereranno».Domenica dell'Eternità
questa definizione sorge, in particolare, nella dimensione liturgica delle Chiese Luterane in Germania,
(mentre in ambito cattolico-romano questa Domenica, Ultima Domenica dell'anno liturgico, è denominata: Solennità di Cristo, re dell'Universo).
origine:
«Re Federico Guglielmo III di Prussia, con un ordine di gabinetto del 17 novembre 1816, dichiarò l’ultima domenica dell’anno liturgico Festa generale della Chiesa a ricordo dei defunti». In questa disposizione ebbe un ruolo la memoria dei caduti nelle guerre di liberazione (celebrazione avvenuta il 4 luglio 1816), ma anche per il lutto per la regina Luigia, morta nel 1810 e venerata quasi come un martire. Questa «festa dei morti» alla fine dell’anno ecclesiastico fu rapidamente assunta anche da altre chiese regionali e acquistò grande popolarità come Domenica dei morti. È usanza visitare i cimiteri e addobbare le tombe. La domenica dei morti è così, in certo qual modo, il pendant evangelico alla Commemorazione dei defunti. In essa si esprime chiaramente un profondo bisogno umano.
In verità la legittimità di una tale giornata è stata spesso contestata, con argomentazioni teologiche, a partire dal secolo scorso. L’Agenda luterana del 1955 evita la denominazione Domenica dei morti e parla invece di Ultima domenica dell’anno ecclesiastico (Domenica dell’eternità, Domenica dell’ultimo giorno). Nell’uso linguistico intraecclesiastico si è ampiamente affermata la denominazione Domenica dell’Eternità.
(I dati sono tratti da:
Karl-Heinrich Bieritz, Il Tempo e la Festa. L’Anno Liturgico Cristiano,
traduzione di Lydia Marinconz, ("Dabar" Saggi teologici 25), Marietti 1820, Genova, 1996,
p. 160»).
a seguire:
Assemblea di Chiesa
con elezione del Consiglio di Chiesa, relazione finanziaria, varie ed eventuali.
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