sabato 8 novembre 2008

GARANTIRE I DIRITTI

Pacchetto Sicurezza
Maselli: gli emendamenti lesivi della libertà religiosa

Roma (NEV), 5 novembre 2008 - Il pastore Domenico Maselli, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), denuncia l'incostituzionalità di una serie di emendamenti inseriti nel disegno di legge 733, più noto come "Pacchetto sicurezza", in questi giorni in discussione alle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato. Tra gli emendamenti ne figura uno in particolare che prevede la possibilità di referendum comunali prima della realizzazione sul territorio di campi nomadi, moschee o altri luoghi di culto relativi a religioni che non hanno ancora raggiunto Intese con lo Stato.
"La FCEI ha avuto modo a più riprese di esprimere il proprio disaccordo in riferimento all'impostazione del disegno di legge tutto - ha dichiarato Maselli -. Particolare preoccupazione desta stavolta un emendamento che riflette una situazione già legalizzata nella regione Lombardia, dove non è più sufficiente una semplice segnalazione alla Polizia per aprire un locale di culto, ma occorre che lo stesso permesso edilizio sia stato rilasciato specificatamente 'a scopo di culto'. Con l'approvazione di questo emendamento al 'Pacchetto sicurezza' si limiterebbe ulteriormente la libertà di culto, prevista dalla Costituzione italiana. Grave è anche il fatto che si voglia fare una differenza tra chi ha il Concordato o le Intese, e chi non ce le ha: una norma che sarebbe in pieno contrasto con la giurisprudenza della Corte Costituzionale. L'augurio è che i senatori riuniti nella 1ª e 2ª Commissione respingano questo emendamento, ma anche che le norme regionali in merito vengano abolite", ha concluso Maselli.
Il presidente Maselli, lo scorso 28 ottobre ha inoltre firmato, insieme a una serie di Associazioni di settore, una lettera indirizzata ai membri della Commissione Affari Costituzionali del Senato, in cui si richiede il ritiro dell'emendamento relativo al rilascio del permesso di soggiorno ai minori stranieri non accompagnati al compimento della maggiore età. Se approvata, questa norma infatti permetterebbe alle autorità competenti di non rilasciare più un permesso di soggiorno ai minori che, pur affidati o sottoposti a tutela, siano entrati in Italia dopo il compimento dei 15 anni e/o non possano dimostrare di aver partecipato a un progetto di integrazione per almeno 2 anni.






Pacchetto sicurezza/2. Battisti, metodisti e valdesi uniti contro il ddl 733

"Misure lesive di fondamentali diritti umani e civili"
Alcune misure previste dal ddl 733, meglio noto come "pacchetto sicurezza" attualmente all'esame delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato, non rispettano i diritti umani fondamentali. Lo affermano in una dichiarazione congiunta Anna Maffei, presidente dell'Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), Maria Bonafede, moderatore della Tavola valdese, e Massimo Aquilante, presidente dell'Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI).
Segue il testo della "Dichiarazione delle chiese battiste, metodiste e valdesi".

"Il Pacchetto sicurezza contiene alcune misure ancora all’esame del Parlamento italiano di politica dell’immigrazione che come cristiani evangelici battisti, metodisti e valdesi riteniamo lesive di fondamentali diritti umani e civili. Chiediamo, pertanto, che Governo e Parlamento non deroghino dai seguenti principi:

1. Gli immigrati godono dei diritti affermati nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Anche quelli entrati in Italia senza regolare permesso. Fra questi c’è il diritto alle cure mediche. Respingiamo quindi con fermezza qualsiasi tentativo di limitare per i migranti l’accesso alle cure costringendo le autorità sanitarie a segnalare la presenza di immigrati irregolari negli ospedali. Tale tentativo, qualora venisse approvato dal nostro Parlamento, spingerebbe ad una situazione sanitaria dagli esiti gravissimi, quali ad esempio la ripresa dei parti senza assistenza e degli aborti clandestini o l’aggravamento e la diffusione di patologie anche infettive, con grave rischio sia dei migranti, sia della collettività in generale.

2. Gli immigrati hanno diritto, come tutti, all’unità della famiglia. Le molte misure all’esame del Parlamento, nonostante si faccia un gran parlare di famiglia, tendono di fatto a smembrare la famiglia ancora di più nel caso degli immigrati in quanto rendono il ricongiungimento familiare ancora più difficile. Le proposte presentate da alcuni senatori della maggioranza sono disegnate per limitare e quasi impedire il processo di integrazione degli immigrati nel nostro paese. Ci opponiamo a questa logica di arroccamento e di privilegio che rende il nostro paese e il nostro popolo chiuso e inospitale.

3. La legislazione in discussione non tiene in considerazione la situazione di ingiustizia e di iniqua distribuzione delle risorse in cui versa il nostro mondo e tende a vedere il migrante senza permesso di soggiorno come un criminale. Come cristiani riteniamo che qualsiasi legge in materia debba ispirarsi al criterio della giustizia e non possa, quindi, non tener conto dei motivi specifici, concreti, che spingono ad emigrare.

L’Italia è inadempiente rispetto agli impegni presi nella Dichiarazione del Millennio che stabiliva gli obiettivi per sconfiggere la povertà per il 2015. Per questi principi riteniamo di impegnarci insieme a tutti coloro che, a prescindere dalle motivazioni religiose, ricercano la piena integrazione di tutti e di ciascuno/a. La parola sicurezza acquista il suo vero significato quando contribuisce a vincere paure e inimicizie, non a fomentarle."


Tratto da NEV - Notizie evangeliche del 5 novembre 2008

la foto è tratta dal sito: www.chiesavaldese.org
in data: Sabato 8 novembre 2008, ore 09,20.

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