venerdì 24 ottobre 2008

DIVERSI MA INSIEME: SI' E' POSSIBILE!


Aosta: insieme per la pace

Si è svolta ad Aosta una bella giornata di fraternità e di collaborazione tra le diverse confessioni religiose: cristiani, ma anche Bahài e islamici si sono ritrovati per un’occasione che non nasce dal nulla: il Gruppo interreligioso è attivo ormai da una decina di anni e coinvolge la città anche con delle manifestazioni musicali e di festa di rilievo.

Leo Sandro Di Tommaso

Ci avviamo verso la fine dell’Anno europeo del dialogo interculturale, che si è svolto all’insegna dello slogan «insieme nella diversità». La Valle d’Aosta, nonostante la sue piccole dimensioni e i suoi piccoli numeri, è una regione culturalmente viva e piena di fermenti, di iniziative, di gruppi che operano in vari settori aperti al dialogo a livello religioso, a livello sociale a livello artistico. Come si diceva in un precedente articolo, da dieci anni ormai esiste in questa regione il gruppo interreligioso «Insieme per al pace», formato dalla Comunità Bahài, dalla Chiesa avventista, dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa della Scienza cristiana, dalla Chiesa valdese e dalla Lega islamica autonoma della Valle d’Aosta. I rappresentati delle varie religioni si radunano mensilmente per organizzare gli incontri che si svolgono durante l’anno, con cadenze stabilite e aperti a tutta la popolazione, nei vari luoghi di culto o in luoghi scelti di comune accordo.

Come avviene ormai da sei anni, anche quest’anno l’associazione «Insieme per la pace» ha celebrato il suo evento annuale di incontro con la popolazione domenica 12 ottobre. La «festa» si è svolta al teatro Aurora, a partire dalle 16, alla presenza di un pubblico abbastanza numeroso rispetto alle proporzioni della nostra piccola città, e che poi è cresciuto di numero (allo spettacolo serale si è assestato intorno alle 150 persone).

Due rappresentanti incaricati dal gruppo (Michela Tumminelli, avventista, e chi scrive, valdese) hanno accolto fraternamente il pubblico, formato da credenti di varie religioni, hanno spiegato brevemente gli scopi e l’attività dell’associazione e, nel ricordo affettuoso della signora Carla Jacquemod, attiva per anni nel Sae, animatrice delle attività ecumeniche e interreligiose in Valle d’Aosta, molto conosciuta e stimata in Italia, hanno invitato il figlio di Carla, Riccardo, impegnato in vari organismi di cooperazione, a moderare la tavola rotonda e il dibattito.

Riccardo Jacquemod per prima cosa ha presentato i relatori: il pastore Giuseppe Platone (che ha sostituito Paolo Naso), il teologo avventista Hans Gutierrez, la signora Ranzie Mensah (della comunità Bahài di Aosta) e Luca Osman Colletti (della Lega musulmana della Valle d’Aosta). In seguito il moderatore ha illustrato il tema dell’evento: «Insieme nella diversità? È possibile! », invitando i relatori a un primo giro di interventi.

Il pastore Platone, anche prendendo spunto dal libro da lui curato per la Claudiana (Religioni e libertà: quale rapporto?), nel primo intervento ha messo l’accento sugli aspetti storici e giuridici della libertà religiosa, riferendosi soprattutto alla situazione di stallo riguardante il regime delle Intese. La signora Ranzie Mensah, da anni in Italia (cantante e animatrice culturale), ha parlato della realtà della convivenza e dell’integrazione a partire proprio dalla sua storia, dalla sua esperienza. Luca Osman Colletti ha tradotto in termini molto simpatici e con grande semplicità espositiva l’esigenza della reciproca conoscenza, del dialogo interculturale e interreligioso a partire dal Corano. Hans Gutierrez, incentrando la sua esposizione su una interpretazione originale del Salmo 133, ha prospettato la possibilità dell’integrazione mettendo in guardia dai pericoli che risiedono all’interno delle religioni stesse (constatazione, d’altronde, già presentata da Platone).

Nel secondo giro di interventi i relatori, stimolati dalle domande di Jacquemod, hanno approfondito proposte e punti di vista in un dibattito tra loro, che è difficile riferire in un articolo di cronaca. Anche gli interventi del pubblico sono stati incisivi e puntuali. Nell’impossibilità di relazionarne dettagliatamente, si può sintetizzarne il succo a partire dalla constatazione di Platone che oggi il dialogo interreligioso è al primo posto all’ordine del giorno delle opportunità, ma pure delle urgenze derivanti dai vari problemi portati dall’immigrazione. Questo non vuol dire – come è stato fatto osservare – che tale dialogo sia solo necessario e inevitabile: esso è soprattutto possibile e, come tale, si può concretizzare con iniziative comuni, come avviene non solo in Valle d’Aosta, ma un po’ ovunque in Italia e nel mondo, sebbene i modelli siano diversi.

Dopo la tavola rotonda tutti i presenti hanno partecipato al buffet tipico, preparato dalle varie comunità: mangiando, ci si è conosciuti o riconosciuti, si sono scambiate impressioni, si è fraternizzato. Alle 21 è poi iniziato lo spettacolo animato dal gruppo aostano Mamima Swan, che persegue lo scopo di coinvolgere e instaurare relazioni tra individui di qualsiasi età, formazione e cultura, e facendo conoscere culture musicali «altre», anche distanti da quella più spiccatamente occidentale e colta. I Mamima Swan, guidati da Matteo Cigna, percussionista, musicista e insegnante, puntano anche a moltiplicare le occasioni di scambio attraverso la ricerca, la didattica e l’organizzazione di concerti, tenendo corsi all’interno e all’esterno e progetti di musicoterapia, tutti pensati in forma di laboratorio. Il gruppo «Insieme per la pace», condividendo questa impostazione che racchiude aspetti del proprio percorso, li ha ringraziati dopo un’esibizione che definire «perfetta» sarebbe troppo poco: è stata coinvolgente ed entusiasmante. La danza, il canto, i ritmi, da una parte; le capacità espressive e strumentali non solo ma soprattutto di Doudou, senegalese uomo-orchestra, la grazia e la potenza delle danzatrici, la capacità registica e umana di Cigna: sono tutti elementi che, uniti all’ispirazione che presiede all’attività del gruppo, ha fatto esclamare alla fine a Ranzie Mensah, che li ha ringraziati a nome di «Insieme per la pace», che nei Mamima Swan si concretizza lo spirito del vivere insieme nella diversità.

tratto dal settimanale: RIFORMA,
Anno XVI - numero 41 - 24 ottobre 2008, p. 8;
anche dal sito internet: www.riforma.it
in data venerdì 24 ottobre 2008, ore 11.00.

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